ECONOMIA & SOCIETA’
rubrica del mercoledì
di Ivan Simeone
Direttore CLAAI Assimprese
direzione@claai-assimprese.it
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Nei giorni scorsi, il PD di Latina ha lanciato “il sasso nello stagno”, organizzando una importante riunione sul futuro del Teatro di Latina.
Peccato (sicuramente nostra disinformazione) che lo abbiamo saputo solamente a cose fatte tramite i social, ma l’iniziativa è stata importante per aprire un dibattito che, necessariamente, dovrebbe coinvolgere diversi soggetti economici e non solamente culturali del territorio.
Quando parliamo del Teatro di Latina non possiamo fare a meno di rammentare le importanti iniziative che si sono svolte nel periodo del 1990/1995 quando Assessore alla cultura del Comune di Latina era Santino Mattei, democristiano, espressione del gruppo andreottiano de “La Fenice” ma proveniente da una cultura sindacale cislina. Era un altro periodo storico, un altro mondo politico e amministrativo ma una realtà che diede importanti risultati.
All’epoca vissi da vicino quell’esperienza; da giovincello collaboravo con Santino Mattei e posso testimoniare il grande fervore culturale che si registrava intorno al “Palazzo della Cultura” dell’epoca. Intorno alla normale programmazione teatrale si organizzò una scuola di recitazione da dove “uscirono” diversi ragazzi di Latina ed una scuola di formazione per le maestranze (tecnici dell’audio e delle luci, sartoria tatrale…).
Era l’epoca di Aldo Massasso e Lina Bernardi. Nacque l’Associazione “Latina Teatro” con il fine di dare seguito all’esperienza formativa dei ragazzi usciti dal teatro di Latina. Una esperienza breve ma intensa. Quanti sanno che sotto le sale del teatro di Latina vi era un piccolo “teatro scuola”? Un vero Laboratorio teatrale.
Il “Palazzo della Cultura” di Latina è stata una grande intuizione che oggi deve risorgere, un po’ come l’Araba Fenice in terra pontina, simbolo di resilienza culturale ed anche professionale per i tanti giovani cui potrà essere riferimento.
Quanti sanno che all’interno del “Palazzo della Cultura” vi è stata una delle prime scuole di giornalismo pontino? Il “Palazzo della Cultura” era il tempio dell’autorevole “Premio del Tascabile” che ebbe un respiro nazionale richiamando molte case editrici piccole e grandi nella nostra Città. Si potrebbe continuare ma bisogna oggi guardare al prossimo futuro e questo è possibile solamente se si creino gli “Stati generali” della cultura a Latina. Un Forum, una “rete” di soggetti rappresentativi che possano contribuire con idee e processi imprenditoriali a ridare forza e respiro alla politica culturale della nostra Città.
Il Teatro di Latina, con il “Palazzo della Cultura” può rappresentare un importante volano sia di coscienza sociale e culturale della città, ma anche dare uno slancio economico ed imprenditoriale. Bisogna oggi guardare alla cultura anche come opportunità d’impresa ed occupazionale, dove pubblico e privato vadano a collaborare attivamente.
Bisogna che il nuovo management realizzi un progetto che vada ben oltre al tradizionale programma artistico e avere una Vision che riesca a coniugare gli aspetti imprenditoriali con quelli culturali con un preciso piano industriale. Proposta culturale, azione sinergica con le Istituzioni regionali, ministeriali e il mondo delle Fondazioni, monitoraggio dei costi e azioni di un marketing altamente professionale, entrare in rete con altre esperienze e circuiti teatrali. Ormai il finanziamento pubblico va sempre più riducendosi, ecco che bisogna avere una “visione” realmente manageriale.
Abbiamo alle porte una nuova opportunità per la nostra Città. Vediamo di ottimizzarla al massimo, senza divisioni ma in un’ottica di comunità cittadina.