Nell’area adiacente a Corso della Repubblica 545 a Cisterna, si è tenuta la cerimonia di intitolazione del Parco pubblico a Maurizio Lupoli. Un stimato imprenditore cisternese che ha donato il crocefisso e la fonte battesimale alla chiesa di San Francesco d’Assisi.
L’intitolazione ha fatto seguito alla richiesta pervenuta all’Amministrazione comunale e accolta all’unanimità dei presenti nella Commissione toponomastica del maggio dello scorso anno, poi deliberata dalla Giunta comunale lo stesso giugno e infine autorizzata dalla Prefettura di Latina lo scorso 5 maggio.
Maurizio, nato nel 1943 e scomparso nel 2005, ha operato nell’azienda della propria famiglia che ha contribuito alla rinascita della città e al suo sviluppo all’indomani della seconda guerra mondiale. Precisamente nell’area dove è sorto il parco a lui intitolato era situata la propria attività di raccolta e lavorazione del ferro, prima del trasferimento della stessa nell’area industriale. Per il suo attaccamento alla comunità, soprattutto parrocchiale, ha donato il crocefisso e una fonte battesimale realizzata da artigiani locali presenti nella chiesa di San Francesco d’Assisi.
Alla cerimonia di inaugurazione è stata organizzata dal consigliere comunale e provinciale Elio Sarracino. Hanno partecipato il sindaco di Cisterna Valentino Mantini, vari consiglieri e assessori comunali, un gruppo della famiglia Lupoli e don Peppino Mustacchio, parroco di San Francesco d’Assisi che ha dato la benedizione ai presenti e alla targa che porta il nome dell’imprenditore cisternese. Il nipote di Maurizio ha dichiarato:
«Oggi è per tutta la nostra famiglia un giorno di festa un giorno in cui viene restituito qualcosa ad una persona che tanto ha dato, mio nonno. Un ricordo indelebile il suo, nonostante siano passati 18 anni da quando se n’è andato. Ero un bambino di soli 2 anni, troppo pochi per ricordarne persino la voce, ma grazie alla voce delle persone che conoscevano mio nonno ho potuto ricostruire la sua immagine: l’amore che ha trasmesso come padre e come marito, la sua natura allegra, l’irrefrenabile passione per il lavoro».