Rigenerazione urbana a San Felice Circeo: gli ambiti di intervento deliberati a giugno dalla maggioranza del sindaco Giuseppe Schiboni non convincono né la Lega né il Partito democratico.
Il consigliere regionale Angelo Tipodi, capogruppo del Carroccio, ha già predisposto un’interrogazione sull’argomento per chiedere chiarimenti sul contenuto della delibera dal momento che appare “risolvere” con la bacchetta magica varianti già bocciate dalla Regione.
A colpire l’esponente della Lega è stata la dichiarazione del consigliere Vincenzo Cerasoli che in aula, nel Consiglio di approvazione della delibera, disse che il lavoro era stato fatto “a quattro mani dall’ufficio tecnico del Comune e dall’ufficio tecnico regionale”.
Parole che non sono piaciute neanche al Partito democratico che ha interessato i propri vertici in Regione per “fare chiarezza in ordine alle dichiarazioni del consigliere di maggioranza Cerasoli, circa il rapporto con la Regione nella predisposizione del provvedimento”.
Le dichiarazioni di Cerasoli entravano anche nel merito del deliberato: “Questa delibera in realtà cosa si prefigge? Si prefigge attraverso questa Legge speciale, urbanistica che la Regione Lazio ha approvato, di adottare in primis delle varianti al Piano regolatore attraverso l’utilizzo dei Print probabilmente, cioè tutti quegli sviluppi che possono nascere dalla sinergia di pubblico e privato che presentando delle proposte conformi alla delibera programmatica di oggi potranno vedere finalmente la luce”. L’ex sindaco Cerasoli aggiungeva anche: “Il buono di questo strumento forse, uno degli aspetti positivi è che le varianti, specie se non sostanziali che verranno adottate, non vanno più al Comitato Tecnico regionale che mostra 18 teste da cui non esce mai nulla e tutto è complicatissimo, non si è visto uscire quasi mai nulla, ma vanno direttamente all’ufficio piano della Regione Lazio, che questa volta ha 60 giorni e non uno di più per approvarlo o fare osservazioni, dopodiché scatta addirittura il silenzio assenso, cosa che non si era mai verificata per uno strumento urbanistico. Per cui crediamo, anche da ciò che ci dice la Regione, che sia un modo veloce per dare una risposta al territorio”. Dunque, per l’opposizione varianti mimetizzate dall’opportunità della rigenerazione.
In un comunicato di oggi, a firma del segretario provinciale dem Claudio Moscardelli e del segretario del locale circolo del Pd Matteo Lanzuisi, si esprime preoccupazione in merito al provvedimento approvato dal Consiglio Comunale di San Felice Circeo in materia urbanistica, “ennesimo capitolo emblematico del modo di gestire la cosa pubblica da parte di questa compagine che si stenta a definire Amministrazione Comunale, perché presupporrebbe un’idea di bene comune, totalmente assente”.
“Nel merito, riteniamo – commentano Moscardelli e Lanzuisi – che si stiano preparando interventi pesanti in materia urbanistica, sotto il rassicurante obiettivo della rigenerazione urbana. Si stanno mettendo in campo interventi che nulla hanno a che fare con la rigenerazione urbana e vogliamo chiarire quali sono gli obiettivi reali di un’amministrazione comunale che cerca scorciatoie in Regione, per iniziative su cui accenderemo i riflettori in collaborazione tra partito locale, provinciale e rappresentanze regionali”.
“Il Pd è all’opposizione dell’Amministrazione comunale di San Felice Circeo – si legge nel comunicato – e sostiene l’opposizione svolta con competenza e con passione da Eugenio Saputo (in verità candidato sindaco di una lista civica rappresentata anche da esponenti del centrodestra; gli eletti inseme a Saputo sono oggi esponenti della Lega, ndr). Il partito provinciale attiverà tutti gli strumenti per tutelare l’azione e il ruolo del Circolo del Pd di San Felice Circeo, forza alternativa a chi governa San Felice con metodi e scelte che abbiamo sempre avversato”.
“Agiremo – concludono – in tutte le sedi opportune per accendere i riflettori su un’Amministrazione comunale che agisce con spregiudicatezza politica. Il Pd provinciale e comunale procederanno con incontri locali e in Regione per sviluppare un’azione politica volta a fare luce sulla situazione e ad avanzare proposte per il reale e sano sviluppo di San Felice Circeo”.