L’associazione Lapis ha presentato le proprie osservazioni al Piano del Parco nazionale del Circeo, dopo quelle, più generiche, sulla Valutazione strategica ambientale. Le proposte di modifica da parte del sodalizio culturale presieduto da Vincenzo Bianchi riguardano sia la destinazione di aree ricadenti nel territorio di San Felice Circeo che le Norme di attuazione.
In base alla programmazione del Piano del Parco l’area B5 a ridosso di via Bergamini viene destinata a servizi e parcheggi. L’associazione sostenendo “che nessuna logica può prevedere un massiccio intervento che snaturerebbe una zona (la cosiddetta Villa Aguet, al di sopra del porto) ora interessata da vaste alberature, che peraltro ospita punti di interesse archeologico già noti e individuati”. Lapis con apposita osservazione ha proposto la totale cancellazione della previsione, chiedendo invece la tutela delle alberature e dei siti storici.
Per quanto riguarda la previsione agricola sul versante di Quarto Freddo, l’associazione ha osservato che essendo l’area già in parte edificata risulta incompatibile con qualunque tipo di coltivazione. In ogni caso, Lapis ha chiesto che restino inderogabili i limiti e le indicazioni di legge, in particolare per quanto riguarda il lotto minimo.
Il sodalizio presieduto da Bianchi ha chiesto, inoltre, di enucleare e proteggere i siti archeologici (non indicati sulla cartografia) come già, nelle osservazioni alla Vas per la grotta del Fossellone: grotta del Neandertal, siti nel versante di Quarto Freddo del Promontorio, Parco di Villa Aguet.
Ha chiesto inoltre che sia prevista un’area di tutela è indicata intorno al perimetro del centro storico di San Felice Circeo.
“Nella piana, intensamente edificata, si propone che nessun nuovo intervento possa essere consentito senza prima aver individuato e acquisito gli spazi per i servizi, come individuati nel D.M. 1444/68”, aggiungono dall’associazione che chiede particolare attenzione al problema delle antenne di trasmissione, altro argomento trattato nelle osservazioni alla Vas: “Chi vorrà installare nuovi impianti dovrà dimostrare il legittimo possesso delle frequenze, oltre, naturalmente, ad assolvere tutti gli obblighi dal punto di vista urbanistico e dell’occupazione di aree. Si richiede ancora che i Comuni provvedano d’urgenza alla redazione di “Piani Comunali delle Antenne”
L’associazione Lapis, conclusa la fase delle osservazioni al Piano del Parco, riprenderà ora il tema dei diritti dei cittadini in materia di livelli baronali, intervenendo altresì su temi inerenti la sicurezza, il territorio, la cultura e la tutela della legalità.