Parte con l’ombra delle incompatibilità la “nuova” amministrazione comune di San Felice Circeo. A sollevare eccezioni in tal senso sono stati, ieri sera nella prima assise dopo l’esito elettorale del voto dell’11 giugno scorso, i consiglieri di opposizione Eugenio Saputo, Luciano Magnanti ed Egidio Calisi del gruppo “Verso il domani” a carico del sindaco Giuseppe Schiboni, e di tre consiglieri della maggioranza, Vincenzo Cerasoli (nominato vice sindaco), Monia Di Cosimo (nominata assessore) e Rita Petrucci (eletta ieri sera presidente del Consiglio comunale). Del resto il primo Consiglio comunale, quello di insediamento, è la sede opportuna per questo tipo di osservazioni: al primo punto all’ordine del giorno c’era infatti l’esame delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e di compatibilità del sindaco e dei consiglieri comunali.
Perché il sindaco Schiboni, il suo vice Cerasoli e l’assessore Di Cosimo sarebbero incompatibili? Il gruppo “Verso il Domani” ha segnalato all’assise che tutti e tre, in qualità di cittadini e non di consiglieri comunali all’epoca dei fatti, hanno presentato ricorso al Tar contro gli atti dell’amministrazione comunale, del 19 dicembre 2012 e del 29 gennaio 2013, relativi al dissesto finanziario dell’ente. Un ricorso, finalizzato all’annullamento delle delibere in questione. Un ricorso tuttora in itinere in attesa della fissazione dell’udienza per il merito, dalla bocciatura della richiesta di sospensiva avvenuta il 4 aprile del 2013. La condizione di incompatibilità riscontrata sarebbe prevista dall’articolo 63, comma 1, punto 4) del D.lgs. 267/2000.
Perché la consigliera new entry a palazzo sarebbe incompatibile? Gli esponenti di opposizione della lista “Verso il domani” hanno evidenziato che l’esponente di maggioranza è componete del consiglio direttivo della Pro Loco. “L’incompatibilità di cui all’articolo 63, comma 1, punto 1) nasce dal fatto che la suddetta associazione – ha spiegato in Consiglio il gruppo “Verso il domani”, in base a quanto previsto dalla convenzione approvata con deliberazione di Giunta numero 1 del 3 gennaio 2017, riceve dal Comune un corrispettivo mensile pari a 1.600 euro + Iva il che risulta essere superiore al 10% del totale delle entrate della Pro Loco. L’incompatibilità, di cui all’art. 63, comma 1, punto 2) nasce dal fatto che, sempre secondo quanto stabilito dalla suddetta convenzione, la Pro Loco gestisce una serie di servizi nell’interesse dell’Ente comunale”.
Dunque, che cosa è successo? Come è finita la questione in aula? Coloro che hanno sollevato le eccezioni hanno votato contro la compatibilità di Schiboni, Cerasoli, Di Cosimo e Petrucci, astenuto il consigliere Stefano Capponi di “Insieme per il Circeo”. Compatta invece la maggioranza con l’ok alla compatibilità dei predetti nonostante le osservazioni in merito.
Il Consiglio è quindi proseguito con il giuramento del sindaco, con le elezioni del presidente e vice presidente del Consiglio comunale, rispettivamente Petrucci e Felice Capponi, con la presentazione delle linee programmatiche del governo e la nomina della commissione elettorale comunale. Dopo il giuramento Schiboni ha comunicato le deleghe assegnate ai quattro assessori che lo affiancheranno in Giunta: al vice sindaco Cerasoli, la delega all’urbanistica e alla pianificazione del territorio; all’assessore Di Cosimo i lavori pubblici e il servizio tecnologico; all’assessore Luigi Di Somma le politiche agricole e la delega per Borgo Montenero, all’assessore Rita Rossetto il servizio per le attività produttive. Il sindaco ha mantenuto le deleghe al demanio, bilancio, contenzioso, beni culturali, rapporti con gli enti e sicurezza. Delegati anche i consiglieri: turismo, eventi e trasporti a Rita Petrucci; sanità e servizi sociali a Giovanni Casciaro; sport, pubblica istruzione e politiche giovanili a Felice Capponi; Polizia locale e Anagrafe a Marco Di Prospero.
Schiboni ha poi reso note numerose deleghe esterne che saranno assegnate a cittadini che si sono impegnati nel progetto di “Circeo Futura”. Gli incaricati affiancheranno assessori e consiglieri nelle loro rispettive deleghe: Valentina Cerasoli per le attività produttive, Sergio Angri per le politiche agricole e il Borgo, Fabio Beccari e Giandario Agulini per i lavori pubblici e il tecnologico, Eugenio Di Cosimo per la sanità e i servizi sociali, Franco Farinella per lo sport, Ines Palazzi per le politiche giovanili, Franco Tassini per la pubblica istruzione.
Infine i delegati strettamente collegati al sindaco: Angelo Guattari con delega esterna ai beni culturali e ai rapporti con le associazioni; Alessandro Cresti ai rapporti con enti ed istituzioni; Fabrizio Vittori e Luigi Lanzuisi per la sicurezza, Lorenzo Calisi per l’innovazione tecnologica.
Che fine faranno le eccezioni sollevate sulla incompatibilità del sindaco, del suo vice, di un assessore e del presidente del Consiglio comunale? I consiglieri del gruppo “Verso il domani” chiederanno che la questione della incompatibilità venga posta ai voti, così come è stata posta la compatibilità. La legge stabilisce che le cause di incompatibilità siano rimosse entro 10 giorni, altrimenti si procede alla surroga. In questo caso però essendo stata mossa al sindaco, l’omessa rimozione determinerebbe lo scioglimento del Consiglio comunale. Il punto è che la questione, che certo non troverà soluzione all’interno dell’aula civica a meno che pacificamente gli interessati non rimuovano la presunta causa di incompatibilità, potrebbe essere demandata al giudice competente, ovvero il Tribunale ordinario a cui potranno rivolgersi i consiglieri o i semplici cittadini, anche singolarmente.