Polemiche a San Felice Circeo per la mancata approvazione del rendiconto di gestione il cui termine è scaduto il 30 aprile scorso. Ad alzare il dibattito politico è ancora l’opposizione guidate da Giuseppe Schiboni. La nota che reca anche la firma di Monia Di Cosimo e Vincenzo Cerasoli sottolinea anche la circostanza che il presidente del consiglio non ha firmato, ne diramato ancora le relative convocazioni.
“Non fa neanche più notizia il ritardo in cui incorre l’attuale amministrazione per l’approvazione del rendiconto anno 2016 – dicono i consiglieri di opposizione Giuseppe Schiboni, Monia Di Cosimo e Vincenzo Cerasoli – Siamo stati abituati in questi cinque anni a continui ritardi ed omissioni, ad approvazioni oltre i termini e alla gestione “disinvolta” della materia contabile dell’Ente”.
Fa discutere, quindi, la mancata approvazione del rendiconto il cui atto non è stato portato in consiglio dall’attuale amministrazione e soprattutto, sottolineano ancora i consiglieri, il comune non solo non ha licenziato entro il termine il rendiconto di gestione anno 2016, ma non ha neanche convocato la relativa commissione consiliare per l’esame dei documenti e non ha fissato la data di discussione in consiglio comunale della relativa delibera consiliare di approvazione.
“La deliberazione di Giunta Comunale approvato lo scorso 11 aprile – dicono ancora i tre consiglieri – è solo l’avvio dell’iter di approvazione che non può essere assolutamente non rispettato (30 aprile) pena la diffida del Prefetto ad adempiere nel termine di 20 giorni e il conseguente scioglimento del consiglio comunale. Evidentemente la campagna elettorale in cui è impegnato il vice sindaco Eugenio Saputo e gli altri consiglieri di maggioranza ha fatto dimenticare a questi signori che i termini e le scadenze previste per legge vanno rispettate anche nella parte conclusiva dell’amministrazione. Abbiamo assistito in questi anni ad un metodo di lavoro irrispettoso delle regole e degli adempimenti, a una continua ed omissiva condotta e a un sistema di lavoro contrario alla legge e alle normali regole del buonsenso. Questi signori tra qualche settimana saranno nuovamente candidati ad amministrare il paese e questo modo di operare non è certo foriero di un futuro amministrativo certo, capace e qualificato”.