Ridurre le tasse, ripristinare i servizi sociali che sono stati tagliati, rilanciare il turismo e l’agricoltura. E soprattutto, rendere partecipi i cittadini alla vita amministrativa. Sono le priorità del candidato sindaco Giuseppe Schiboni e della sua lista “Circeo “Futura”.
Medico di famiglia, 62 anni, Schiboni è stato sindaco di San Felice dal 1996 al 2001 e dal 2002 al 2007. Rieletto consigliere, ha ricoperto l’incarico di presidente del consiglio comunale dal 2007 al 2010. In Provincia, è stato consigliere per tre legislature e, dal 2009 al 2014, assessore alle politiche della scuola. Attualmente è capogruppo della minoranza.
Una lunga esperienza amministrativa che ora mette al servizio di una squadra profondamente rinnovata: “Circeo Futura”, lista civica composta da professionisti, imprenditori e operatori delle varie categorie produttive del paese. Un gruppo per “tornare a sorridere”, che è diventato lo slogan della campagna elettorale, e per riaprire le porte del Comune a tutti i cittadini.
“Avvieremo un vero percorso di democrazia partecipata – annuncia Schiboni – Il Municipio deve diventare una casa trasparente, dove le decisioni vengono prese di volta in volta consultando i cittadini e le associazioni presenti sul territorio. Un confronto costante che avverrà tramite assemblee periodiche dove poter illustrare le cose fatte e ascoltare proposte e suggerimenti. Un nuovo modo di fare politica”.
Ma le emergenze da affrontare sono molteplici: “In primis – spiega il candidato sindaco – intervenire per ridurre le tasse che sono schizzate alle stelle per via del dissesto voluto dall’amministrazione comunale. L’obiettivo è far pagare il minimo indispensabile ai cittadini offrendo al tempo stesso servizi efficienti. Compresa la tassa sui rifiuti aumentata a dismisura. Bisogna poi riattivare tutti quei servizi sociali a favore delle categorie più deboli e svantaggiate che sono stati smantellati in maniera indiscriminata. E soprattutto mettersi subito al lavoro per investire sulle nuove generazioni: creeremo uno sportello ad hoc per le imprese e i giovani composto da professionisti che indicheranno agli utenti come accedere ai finanziamenti nazionali e comunitari. E’ il primo passo per formare una classe di imprenditori che contribuisca a rilanciare i nostri due assi portanti: il turismo e l’agricoltura”.
Altra problematica da sbrogliare in tempi rapidissimi l’urbanistica: “Bisognerà subito mettere mano – conclude Schiboni – al settore urbanistico che è ormai allo sbando: pratiche ferme, permessi a costruire bloccati, dirigenti che cambiano di continuo, personale ridotto all’osso. Senza dimenticare che le tariffe per ottenere qualsiasi autorizzazione sono aumentate a dismisura. Anche su questo punto la partecipazione di cittadini e associazioni sarà fondamentale per supportare la creazione di uno sportello dell’edilizia, che snellisca la burocrazia e offra un servizio efficiente al pubblico”.