Riceviamo, e molto volentieri pubblichiamo, una lettera aperta di Riccardo Angelo Colabattista, giornalista da sempre molto attento alle dinamiche del capoluogo.
Evidentemente questo è un titolo ironico come se ne potrebbero scrivere altri cento. Dopo la chiusura del Caffè San Marco e dell’edicola in pieno centro sono iniziati di nuovi i ritornelli che ci accompagnano da mesi: “La ZTL è sinonimo di fallimento e fa abbassare le serrande in centro”.
Chiusura serranda = Colpa della ZTL, è un’equazione che non regge per diversi motivi (almeno in questi ultimi casi). Quello più semplice e immediato è il fatto che il Caffè San Marco non rientra nel perimetro della ZTL, è fuori. Chi vuole può parcheggiare in doppia fila e prendersi un caffè, posteggiare lo scooter sulle strisce pedonali e fare pochi passi per un cappuccino, può farlo benissimo. Niente ZTL ma, nonostante questo, le serrande sono abbassate. Simile discorso per l’edicola. Le serrande si sono abbassate nonostante l’edicola si trovasse a pochi metri dai parcheggi di Piazza del Popolo e di via Duca del Mare (tratti aperti al traffico cittadino). Anche in questo caso si è fatta una gara a dare le responsabilità alla ZTL quando di colpe, secondo me, non ce ne sono.
Le responsabilità vanno cercate altrove. Le edicole chiudono in tutta Italia perché nessuno compra più i giornali. Se chiudono i negozi in centro si deve andare a vedere quanto pagavano di affitto e quali sono i costi di gestione. C’è metà Pennacchi sfitto, eppure non si trova in ZTL. Per non parlare di via Duca del Mare, di Corso Matteotti e di altre vie del centro. Qui si può parcheggiate in doppia fila (come evidentemente amano fare i latinensi) ma le serrande chiudono ugualmente.
PS: La ZTL assolutamente è da migliorare, da rendere più vivibile e in “viva”. Ma il fatto che ci sia da migliorare qualcosa non vuol dire che sia il cancro economico di un’intera città.