Le criticità più grandi sono sui grandi temi ereditati (e non) dall’amministrazione Zaccheo, cimitero, rifiuti, società partecipate, metro, urbanistica. Ne sono consapevoli i tre segretari del centrodestra Calvi, Calandrini e Tiero e lo dicono apertamente pur sostenendo che dopo l’acceso confronto su questi punti è stato possibile ritrovare le ragioni di una unità. “Questa nuova comunanza si baserà su due principi – dice Calvi – il superamento delle criticità del passato sui temi e la forte rappresentatività delle candidature. Non è vero che abbiamo sbagliato tutto, si è investito sull’università e se oggi cinquemila studenti la frequentano è un merito del centrodestra. Certo abbiamo commesso errori e mancanze di rispetto e sederci a un tavolo non è stato semplice, per noi è una grande vittoria del senso di responsabilità e mi auguro che da qui al 12 giugno riusciremo a diffondere la nostra idea di città rivolta a tutti. Da qui parte il rilancio della coalizione, può rappresentare una intera città oggi dobbiamo essere bravi ad allargare il confronto”.
Il cimitero. Tra i nodi critici molti in fase di evoluzione come il cimitero e l’urbanistica. Calandrini riferendosi alla proposta di Enrico Forte di tornare a una gestione pubblica del cimitero ha detto: “Siamo di fronte a una situazione consolidata con una convenzione trentennale e un commissario che dopo otto anni ha autorizzato l’ampliamento del cimitero: parlare di ritorno al pubblico è demagogia, cosa diversa è parlare di forno crematorio che non è del privato. In ogni caso avvieremo una politica di cose concrete, non vogliamo più tagliare nastri e fare inaugurazioni.
Urbanistica. Gli imbarazzi restano invece sull’urbanistica, la nota dolente vissuta negli ultimi mesi tra le polemiche, le “tirate per la giacca” a Di Giorgi, le inchieste di un Comune che era diventato “una dependance della Procura” come disse lo stesso ex sindaco nel suo discorso di commiato. Ma alla domanda su questo punto e su come abbiano risolto i dissidi sull’urbanistica i tre segretari mostrano imbarazzo e Tiero risponde: “Chiedetelo a Di Giorgi. Poi spiega meglio Calandrini: “Pensiamo sì a un prg a cubatura zero ma il problema è molto complesso: c’è un commissario che sta prendendo delle decisioni, sembrerebbe che si stiano per sospendere i piani con una tempistica che non conosciamo, noi sosteniamo che non servano più cubature residenziali e che il piano Piccinato non è rispondente alle esigenze della città. Quello che è certo è che da oggi in poi sarà tutto materia di consiglio comunale, dovremmo avere un eccesso di cautele anche se in passato crediamo di aver agito bene perché le leggi andavano in direzione diversa e ci dicevano che i Ppe erano competenze di giunta e non di consiglio”.