Garantismo per Salvatore Forlenza indagato per turbativa d’asta per i fatti collegati a Mafia Capitale, condanna morale senza appello a sua moglie Patrizia Ciccarelli, colpevole di bugia. E’ questa in sintesi la posizione di Movimento Latina, presieduto dall’avvocato Massimiliano Bruno, sulla vicenda giudiziaria che si ripercuote indirettamente sull’amministrazione comunale per l’incarico di assessore ai servizi sociali affidato alla coniuge di Forlenza. “Perché mentire e raccontare un proscioglimento mai avvenuto?”, si chiede Bruno.
“La neoletta ‘assessora’ Ciccarelli – si legge in una nota stampa del movimento – , in risposta a chi polemizzava sul coinvolgimento in Mafia Capitale del marito, così rispondeva ai giornalisti nel luglio del 2016: ‘Mio marito è stato prosciolto, fa solo comodo pensare che io abbia una mano lunga e che sia stata messa al Comune di Latina per chissà quali scopi’. Ebbene, a distanza di sei mesi da quelle dichiarazioni, sono state accolte dal Gip Costantini ben 113 richieste di archiviazione, tra le quali Alemanno e Zingaretti. Tante. Forse troppe. Ma il dato importante è che, invece, è stata incredibilmente rigettata la richiesta di archiviazione per lo stesso Salvatore Forlenza che, a dire della moglie, già era stato prosciolto”.
Movimento Latina, “pur mantenendo una posizione garantista a favore di chiunque possa trovarsi nella situazione di indagato o imputato”, non ci sta assolutamente e passa all’attacco: “L’atteggiamento illusorio ed ingannevole dell’assessora nei confronti dei cittadini di Latina è inaccettabile e non può trovare alcuna giustificazione – si legge nel comunicato a firma dell’avvocato Bruno -. Perché mentire e raccontare di un proscioglimento mai avvenuto? In fin dei conti, l’eventuale responsabilità penale di un parente o familiare non poteva di certo ricadere sulla sua figura politica. Ma le bugie, quelle no! Le bugie hanno le gambe corte e la verità prima o poi viene a galla. I cittadini di Latina meritano rispetto e non di essere presi in giro da un manipolo di persone trovatesi ad amministrare, quasi per caso, una città intera. Diceva un antico proverbio che: ‘La bugia e l’inganno hanno una data di scadenza e tutto alla fine si scopre. Nel frattempo, la fiducia muore, per sempre’. Ebbene, se mai fiducia c’è stata nei confronti dell’assessora, ora questa non può esserci più. Ed una bugia resta pur sempre una bugia anche se tutti sanno che è una bugia”.