L’Associazione nazionale padri separati (Aps) interviene a Latina sul caso della Casa dei Papà che con una recente delibera di giunta cambia destinazione.
Il vice presidente, avvocato Claudio Iovane, questa mattina, contattato dal consigliere Matteo Coluzzi, ha preso parte alla seduta della commissione Welfare per spiegare che a Latina, come in altre città, il disagio patito dai padri nell’esercizio della genitorialità in condizioni economiche svantaggiate, dovute alla separazione coniugale, è tangibile e che rischia di rimanere sommerso laddove si rende difficile l’aiuto possibile.
La recente delibera di giunta, che apre di fatto alla possibilità di utilizzare le unità abitative di via Scipione l’Africano per l’accoglienza di nuclei familiari in emergenza abitativa che necessitano risposte tempestive, venendo meno quindi l’utilizzo esclusivo da parte dei padri separati, è motivata dalla “scarsa” richiesta dei destinatati originari, i padri in difficoltà.
Il consigliere Coluzzi, particolarmente attento all’emergenza abitativa, ha più volte fatto notare all’assessore al Welfare Patrizia Ciccarelli che le domande di assegnazione sono poche perché i relativi bandi sono impossibili e che quindi sarebbe stato più logico rivederne i criteri. Ma così non è stato. “La maggioranza ha replicato – spiega Coluzzi – che forse a Latina non esisteva il problema e che non c’era un’associazione di categoria da contattare. Io ci ho impiegato il tempo di una telefonata per contattare l’Aps e ringrazio l’avvocato Iovene per essere venuto a rappresentare i padri in difficoltà nel capoluogo pontino”.
Come associazione, l’avvocato ha preso l’impegno di supportare gli aventi diritto nella partecipazione al bando e al contempo di suggerire all’amministrazione modifiche ai criteri di assegnazione per rendere possibile l’aiuto, rimuovendo quelle criticità che lo ostacolano a tal punto da portare addirittura alla rinuncia di istanze da parte degli interessati.
L’assessore Ciccarelli, presente in commissione, ha voluto precisare che non era intenzione della giunta sottrarre gli alloggi di via Scipione l’Africano ai padri separati (la priorità è la loro) e che eventuali assegnazioni degli stessi a nuclei familiari avranno un carattere temporaneo. Una precisazione che non ha convinto Coluzzi.
“E che facciamo prima assegniamo un alloggio a una famiglia in difficoltà, magari con minori a carico, e poi le diciamo di andare via quando arriva il papà avente diritto prioritario?”, ha obiettato il consigliere.
Ad ogni buon conto la seduta si è sciolta con la promessa della maggioranza di ascoltare gli eventuali suggerimenti dell’Associazione Padri Separati.