Economia
Rubrica settimanale
A cura di Ivan Simeone
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Ivan Simeone
Energia: è nuovamente emergenza per famiglie e per le micro-imprese. Secondo una analisi della CGIA di Mestre, dello scorso 1 marzo, le microimprese pagano l’energia il 165% in più delle grandi aziende. Lo Studio dell’Ufficio Studi di Mestre ha evidenziato in maniera pragmatica il problema. In Italia le microimprese costituiscono il 95% delle attività economiche con circa il 42% degli addetti e nel primo semestre del 2024 –denuncia la CGIA- hanno pagato l’energia oltre due volte e mezzo in più delle grandi imprese. In allarme le piccole imprese artigiane, le tante attività familiari e il mondo del commercio di vicinato.
Grido di allarme anche da parte della Confesercenti nazionale che, con un comunicato dello scorso 28 febbraio, evidenzia come ad oggi il Governo abbia di fatto escluso le piccole attività del terziario dagli interventi governativi miranti a sopperire agli attuali aumenti di costi dell’energia.
“I rincari dei beni energetici –evidenzia il comunicato di Confesercenti- hanno già avuto un impatto sull’inflazione, in crescita anche a febbraio. Bene dunque il provvedimento dell’Esecutivo, anche se sarebbe stato necessario avere di più: tantissime imprese a bassi consumi energetici – per intenderci le più piccole – rimarranno prive di ogni forma di tutela. Per le altre si può quantificare una riduzione tra il 20 ed il 40% degli incrementi registrati.”
Secondo le stime Confesercenti, le piccole attività di commercio, turismo e servizi rischiano di avere un aggravio medio di 1.300 euro per l’energia, che porterà anche un impatto più generale sui consumi rischiando di riportare l’inflazione sopra il 2%.
Per i Pubblici Esercizi si stima che gli aumenti avranno un peso complessivo sul fatturato tra l’8% ed il 10%. Il peso maggiore si avrà sulle attività del commercio.
Anche le Famiglie sono in difficoltà. Secondo la CGIA di Mestre, “sono quasi 2,4 milioni le famiglie italiane in povertà energetica”. Si parla di 5,3 milioni di persone, cui si devono poi aggiungere le ulteriori situazioni di disagio economico quali tassi dei mutui sempre con una tassazione ancorata “in alto”, al di là dei tanti proclami europei.
Una risposta al “caro energia” potrebbe arrivare dai diversi Consorzi energetici oggi operanti sul territorio nazionale, Consorzi per lo più emanazioni delle principali Confederazioni sindacali imprenditoriali. È il caso del Consorzio energetico INNOVA, emanazione della Confesercenti, che dà la possibilità di fare un Checkup gratuito sia a famiglie che imprese per verificare se vi è la possibilità di forniture a costi più bassi. “Il Consorzio riesce ad agire sul risparmio grazie alla maggior capacità contrattuale derivante dal numero di imprese consorziate e dal volume di energia complessivamente contrattualizzato.”
I “Consorzi Energetici” non sono Compagnie ma sono come un grande “gruppo di acquisto” per famiglie e imprese ed opera principalmente aumentando il potere di acquisto verso i fornitori cercando di ottenere le migliori garanzie e tariffe per i propri associati. È il numero degli associati che fa la differenza, in attesa che la politica del Governo ed il contesto finanziario internazionale possa dare segnali positivi.