Questa mattina una brillante operazione del Nucleo investigativo della forestale di Latina ha consentito di stroncare il commercio illegale di una cinquantina di cardellini catturati nelle campagne di Minturno e Santi Cosma e Damiano, denunciando due bracconieri del Napoletano.
Il canto del cardellino ha da sempre colpito la fantasia di scrittori, poeti e musicisti che gli hanno dedicato poemi, poesie e sinfonie ispirati alle melodie del suo verso. Si tratta di un canto melodioso e continuo che nel periodo degli amori diventa struggente e coinvolgente. I cardellini sono una specie protetta per la quale è proibita la caccia e il prelievo in natura. Purtroppo però il pennuto dal capo rosso fa gola a squadre di criminali che spesso entrano in azione nel territorio pontino per la cattura. I prezzi del mercato nero sono appetibili: una coppia viene piazzata ad almeno cento euro, un esemplare con piumaggio e canto particolarmente apprezzati può valere migliaia di euro. Il commercio illegale di questi uccelli è florido soprattutto in Campania.
Gli agenti del Nipaf, nel corso di un servizio antibracconaggio, hanno sorpreso i due napoletani intenti a catturare cardellini vivi con grosse reti e richiami sia vivi, con uccello in gabbia, che elettromagnetici. Il blitz ha consentito di liberare ben cinquanta esemplari destinati al commercio illegale, di sequestrare tutta l’attrezzatura e di deferire i due cacciatori alla Procura della Repubblica di Cassino. Nei guai sono finiti G.R. di Melito di Napoli e A.A. di Marano di Napoli, entrambi 40enni.