Una mozione di Forza Italia per il carcere di Santo Stefano. E’ l’iniziativa annunciata oggi dal capogruppo azzurro del Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone per non perdere il finanziamento di 80 milioni di euro stanziati dal Cipe nel 2016 per la ristrutturazione dell’edificio borbonico e la sua riutilizzazione a fini formativi e turistici.
“Il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano, deve diventare operativo. Occorre evitare che gli 80 milioni di euro, finanziati dal Fondo per lo sviluppo e coesione 2014-2020, vadano perduti. Il tempo stringe, dal momento che la scadenza di questi fondi è fissata per il 1 gennaio 2021. Se non saranno impegnati entro quella data, per lavori di consolidamento della struttura, cambieranno destinazione d’uso”, dichiara Simeone.
Con la mozione, annunciata da capogruppo, Forza Italia vuole impegna la Regione Lazio ad intervenire sulla vicenda ed eventualmente a chiedere una proroga della scadenza del finanziamento.
“Il carcere di Santo Stefano oggi si presenta in uno stato di totale degrado e abbandono, con edifici che cadono a pezzi, rovi e sterpaglie dovunque e anche il semplice approdo all’isola, ancorché vietato proprio per i pericoli di incolumità pubblica, risulterebbe difficile – aggiunge Simeone – . La struttura si estende per 28.300 metri quadri complessivi, con oltre 200 celle su tre piani. Vale la pena ricordare che in tale plesso furono detenuti Silvio Spaventa e Luigi Settembrini, esponenti del risorgimento napoletano. Più recentemente, il regime fascista vi imprigionò Sandro Pertini, Umberto Terracini e Mauro Scoccimarro. Tra l’isola di Santo Stefano e quella di Ventotene, dove, durante il fascismo, vennero confinati Eugenio Colorni, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, nacque e fu elaborato l’ideale federalista europeo”.
“L’ex carcere è stato dichiarato di particolare interesse storico nel 1987, nonché “monumento nazionale” nel 2008 e “patrimonio comunitario” nel 2010.
Nell’ottobre del 2015 è stato costituito un Tavolo tra Ministero per i beni e le attività culturali, regione Lazio, Agenzia del demanio e comune di Ventotene e nel gennaio del 2016, l’allora premier Renzi, il ministro Franceschini e il presidente della Regione Lazio Zingaretti annunciarono il piano di recupero”, ricostruisce il capogruppo di Forza Italia.
L’iter del progetto di recupero è fermo all’ultima riunione del tavolo permanente che risale a febbraio 2018.
“Manca poco più di un anno alla scadenza del finanziamento da 80 milioni e serve accelerare i tempi. Dalla Regione Lazio mi aspetto un intervento rapido che favorisca il recupero di un luogo di inestimabile valore architettonico e culturale”, conclude Simeone.