Compost non regolare, sversamenti illeciti, traffico illecito di rifiuti. Sono queste le risultanze di un’indagine, chiamata “Smokin’ fields” (campi fumanti), che vede iscritte nel registro degli indagati oltre 20 persone e che coinvolgerebbe anche la Sep di Pontinia.
Le indagini sono state portate avanti dalla polizia stradale di Latina, Aprilia, Roma e dal Nipaf Latina, prima coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano e poi dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma.
Diversi erano stati gli esposti presentati nel 2017 a Pontinia a causa dei miasmi che fuoriuscivano dalla ditta che si occupa del trattamento dei rifiuti organici per la realizzazione del compost. Le verifiche vennero eseguite da un ex comandante dei carabinieri nella primavera del 2017. Tutto risultò in ordine, addirittura si disse che si trattava di una strumentalizzazione politica portata avanti dai comitati, per primo No Miasmi e di Mazzocchio, e dai sindaci di Priverno Sonnino, Maenza, che chiedevano una soluzione.
Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano fa però un supplemento indagini delegando il Nipaf. Vengono sentiti i residenti che lamentano problemi di salute, ma anche una qualità molto bassa della vita. Sono costretti a stare chiusi in casa con le finestre chiuse, anche in estate. Si arriva così al sequestro della Sep del 4 ottobre 2017.
L’azienda a quel punto corre ai ripari. Chiede di poter far entrare nel sito di trattamento rifiuti un consulente per capire come risolvere il problema dei cattivi odori che si diffondono fino ai comuni vicini. Partono quindi diverse fasi di sperimentazioni, che però non risolveranno il problema. Intanto l’azienda continua a lavorare, autorizzata per le sperimentazioni. Poi i comitati non hanno più notizie, era scattata l’indagine della Dda i cui particolari saranno resi noti a breve.