La ricerca dell’identità dell’uomo trovato cadavere ieri, nelle acque del canale Linea a Terracina, è per ora affidata alle sole impronte digitali.
I carabinieri di Terracina, diretti dal capitano Francesco Vivona, comandante della Compagnia, confidano nella comparazione delle impronte del deceduto, acquisite durante l’esame autoptico, con quelle dei casellari, uniche disponibili. Il che vuol dire che se l’uomo, nel corso della sua vita, non è stato schedato dalle forze di polizia sarà molto difficile dargli un nome e cognome, in assenza di documenti e di denunce di scomparsa che possano indirizzare ulteriori diverse verifiche.
Al momento non risultano a Terracina segnalazioni di scomparse o allontanamenti, ma ciò non può escludere che persone da altri centri, da altre province, insomma da altri contesti geografici stiano cercando l’uomo trovato privo di vita ieri nel canale Linea.
Oggi si è svolta l’autopsia sul corpo dello sconosciuto, morto una decina di giorni fa, il cui cadavere è stato notato ieri da un passante in località Ceccaccio. L’esame ha escluso segni di violenza.
Il recupero del corpo è stato effettuato dai vigili del fuoco muniti di gommone che hanno dovuto effettuare una lunga ricerca dal momento che la corrente lo aveva trascinato via dal punto di avvistamento segnalato dal passante, in una zona spesso frequentata da pescatori romeni.