Francesco Pilone, Quarterback dei Latina Buffalos, è stato convocato nella nazionale italiana under 16 di Flag Football, segnando così un importante traguardo per la sua carriera sportiva e per i Latina Buffalos.
In questa intervista, Francesco ha condiviso le sue sensazioni al momento della convocazione e ha parlato dei suoi obiettivi futuri.
Nel raduno della nazionale, Francesco si è confrontato con atleti provenienti da tutto il territorio italiano , seguiti con attenzione da tutto lo staff tecnico della nazionale dimostrando il tuo talento e portando con se le esperienze vissute con il suo Club, i Latina Buffalos.
“Il tuo nome ora entra di diritto nella storia dei Latina Buffalos, segnando un importante momento Societario che va a confermare sia il lavoro svolto che i progetti futuri.Come hai appreso la notizia della Convocazione?
La convocazione mi è stata riferita dai dirigenti della Società, davanti a tutto il resto della Squadra poco prima di iniziare l’allenamento. E’ stato un bellissimo mento perché ho ricevuto i complimenti da parte di tutti i miei compagni, con cui condivido questo percorso da tre anni.
Questo momento mi rende molto orgoglioso non solo di me stesso ma soprattutto per la società e per la immagine che verrà in futuro attribuita ad essa, quindi dare il mio meglio lo vedo non solo come un obbiettivo ma anche come un dovere che devo a tutti i miei compagni che mi aiutano ogni giorno a fare sempre meglio.
Ti sei confrontato lo scorso 11 e 12 Febbraio, nella bellissima cornice dell’impianto sportivo Giuliani di Ancona davanti a tutto lo staff tecnico Nazionale e a circa 110 atleti provenienti da tutto il territorio Italiano. Cosa ti sei portato dal tuo Club?
Sicuramente l’approccio mentale su come affrontare situazioni difficili e avversari più forti.
Durante la stagione scorsa, ci siamo confrontati con squadre molto importanti che hanno raggiunto le Finals come gli Achei Crotone, o come gli stessi Giaguari Torino, vincitori del campionato, tanto per citarne alcune.
E senza gli insegnamenti dei giocatori più anziani in squadra e dello Staff, sicuramente non sarei riuscito da solo a gestire la pressione.
Ma grazie a tutta la squadra sono riuscito sempre a lavorare sulle debolezze, sia a livello fisico che mentale, trovando sempre l’approccio giusto con cui scendere in campo e su cui aggrapparsi per affrontare partite difficili.
Viceversa, cosa ti porterai invece dal Raduno ?
Nei due giorni ad ancora ho lavorato molto anche su altri ruoli, che peraltro stiamo già sperimentando a Latina, come il WideReciver (Attaccante) o il LineBacker (Difensore).
Ciò che mi ha sorpreso è stata l’intensità con cui vengono svolti gli esercizi, sono stati sicuramente molto duri ma costruttivi”.