“Biscottopoli – Imbrogli, raggiri e pastette nella storia dello sport”, questo è il titolo del nuovo libro di Maurizio Targa, che parla appunto di tutte le vicende “sinistre” avvenute nella storia dello sport, l’uscita è prefissata per giovedì 27 gennaio.
“L’inganno è nato con l’uomo – racconta l’autore – e all’uomo continuerà sempre ad accompagnarsi: chi non ha mai avuto, in qualunque gioco, la tentazione di concedersi qualche minitrucco per aiutare la fortuna o per contrastare quell’odioso amico-avversario che stravince (e magari bara pure lui)?
Poiché dopo l’uomo sono nate le gare e lo sport ecco il triangolo, ma con una variante: nello sport l’inganno diventa illecito.
E spesso arriva lui, il biscotto. Verosimilmente l’espressione deriva dal mondo ippico delle scommesse clandestine. Si tratterebbe di una galletta impastata con sostanze proibite, stimolanti o sedative a seconda dello scopo, somministrata a un cavallo per alterare competizioni e scommesse: “preparare un biscotto” diventa dunque sinonimo di combine.
Con modalità diverse ma finalità analoghe, la metafora è stata adottata dagli sport in varie forme. Spesso il taroccamento non avviene in modo subdolo, ma in maniera molto pacifica: un gol a testa e ci qualifichiamo tutti e due, un pari e non si retrocede. E via di questo passo.
Troverete biscotti per ogni gusto, col calcio ovviamente a farla da padrone (chi non ricorda il clamoroso aggiustamento tra Svezia e Danimarca che ci costò l’Europeo 2004?), ma si piazzano bene anche basket, tennis, ciclismo, auto e motociclismo, pallavolo e pallanuoto: gare colme di furbate, di scivoloni studiati, risultati chiacchierati o palesemente aggiustati.
Nazionali come Italia, Germania, Argentina, Spagna, Inghilterra; tutti i club principali ma anche mostri sacri come Muhammad Alì, Eddy Merckx, Valentino Rossi: nessuno si è salvato dal biscotto!
Se poi pensate che gli sport cosiddetti minori siano immuni da contaminazioni, siate meno ingenui: due atlete indonesiane, Greysia Polii e Meiliana Jauhar, vennero squalificate alle Olimpiadi 2012: avevano perso apposta per garantirsi un percorso migliore.
Sono due giocatrici di badminton, quello che al mare chiamate volàno. O di come una palla da cricket, furbescamente infilata nelle proprie mutande da tale Cameron Bancroft, sia costata all’Australia 300 milioni di euro.
Settantuno racconti carichi di passione sportiva, curiosità, particolari inediti o dimenticati per assaporare il dolce gusto della truffa”- conclude Maurizio Targa.