In prossimità dell’inizio del campionato di serie A2 Old wild west, che inizierà il 6 ottobre al Pala Bianchini alle ore 18, andiamo a conoscere meglio Davide Raucci alias capitan toble, il capitano della Benacquista Latina basket. Prima della seduta di allenamento pomeridiana, è stato chiesto a Raucci di concederci qualche minuto del suo tempo per parlare di sé come persona prima che come atleta. Il sorriso genuino, così come il tono di voce profondo e pacato di Davide cattura immediatamente l’attenzione di chi ascolta. Davide parla con orgoglio e rispetto della sua numerosa famiglia.
“I miei genitori si sono conosciuti nel 1988 quando mia mamma, che è nativa del Ghana, venne in Italia insieme alla sorella e incontrò mio padre. Si innamorano e dopo il matrimonio mia madre si trasferì definitivamente a Napoli, dove sono nato io- racconta Raucci– Quando avevo 8 anni ci siamo trasferiti a Biella ed è stato proprio lì che, quando ho compiuto 13 anni, ho smesso di giocare a calcio, perché non mi piaceva più e, seguendo un mio compagno di classe, migliore amico di allora, ho provato a giocare a pallacanestro. Rispetto agli altri ragazzini che avevano iniziato fin dal minibasket, io ero indietro, non sapevo fare nulla, poi, però, ho incontrato coach Fiorenzo Brunazzi; non so bene cosa abbia visto in me, ma è stato lui a insegnarmi a palleggiare e a tirare a canestro. Fiorenzo faceva l’allenatore come hobby, alla fine della sua giornata lavorativa veniva in palestra e portava sempre dei dolcetti che alla fine dell’allenamento regalava, a rotazione, a chi era stato più bravo. Era diventata una tradizione e un giorno arrivò il mio turno, ero stato il migliore in quell’allenamento e Fiorenzo mi regalò un Toblerone (cioccolatino di forma piramidale all’interno di una confezione triangolare, nda). Da quel momento divenne il mio soprannome, tutti iniziarono a chiamarmi Toble ed è ancora così, in tutte le squadre in cui ho giocato i compagni mi hanno chiamato Toble. Qui a Latina, invece, la voce non si è ancora sparsa»
Raucci, prosegue poi il suo racconto durante il quale affiorano peculiarità importanti del suo carattere e del suo modo di affrontare la sua vita,con umiltà ma con grande determinazione e impegno. Il ragazzo non avrebbe mai pensato di diventare un giocatore di basket professionista, e proprio per suddetto motivo si iscrive alla facoltà di architettura di Torino città dove giocava con il Cus. Una svolta importante per Davide arriva nel 2014 quando riceve la telefonata di Claudio Vandoni della Fortitudo Bologna. Il ragazzo accettò la proposta arrivando però ad un compromesso con la madre: avrebbe comunque portato a termine i suoi studi. Ad oggi mancano al giovane ancora sei esami per concludere il suo percorso universitario, ma Davide ribadisce di volerlo portare a termine. Proprio indossando la maglia della blasonata società bolognese, Raucci riesce a far percepire le sue caratteristiche. Il giovane è inoltre riuscito a coronare il sogno di giocare in serie A, anche se per un breve periodo, e oggi eccolo qui alla Benacquista. Tra le sue numerose caratteristiche senza dubbio emerge anche il rispetto e l’orgoglio per il ruolo di capitano che gli è stato affidato. In chiusura dell’intervista, il giovane capitano promette ai suoi tifosi che lui e i suoi compagni non si tireranno mai indietro davanti al alcuna situazione, seppur difficile che sia . Con l’auspicio di ritrovare nella squadra le stesse qualità di Davide, non possiamo non andare a vederli giocare domenica prossima al Palabianchini alle ore 18 quando la squadra nerazzurra affronterà la compagine siciliana dell’Orlandina basket.