Emanuela Pagnanelli, Assessore allo sport nella città di Cisterna, è intervenuta in merito alla sentenza emessa dal Consiglio di Stato riguardo la situazione dello stadio Domenico Bartolani:
”Un epilogo scontato, quello del ricorso al Consiglio di stato della Macir Cisterna, ma che non mi soddisfa affatto. Perchè impegnare le nostre forze amministrative (sotto organico), un avvocatura, e gli stessi contribuenti a difendersi da un ricorso impossibile da vincere, ha il sapore di ostruzionismo, forse anche politico.
La Società Macir non può nascondersi dietro al fatto che avrebbe diritto di gestire un impianto mastodontico come quello del Bartolani, solo per diritto divino di cisternese. L’impianto ha bisogno di società con le dovute garanzie, di una gestione oculata, indipendente. La società vincente aveva requisiti e garanzie nettamente superiori, ed il Consiglio di Stato ha reputato regolare il bando e l’assegnazione. Non ci si può sempre nascondere dietro la passione, o i bambini, e strumentalizzare il tutto per ottenere ciò che si vuole. Le Società sportive devono avere come primo requisito di essere virtuose, già per conto proprio, per poter ottenere la fiducia di un ente.
La sentenza del Consiglio di Stato, sancisce la fine delle polemiche strumentali e degli attacchi (ennesimi) mediatici verso questa Amministrazione, che si è prodigata, ancora una volta, a rendere trasparente il proprio operato. Vorrei inoltre soffermarmi sull’ennesimo capitolo, sempre come protagonista questa Società Sportiva, e cioè il bando per l’assegnazione dell’impianto del Quartiere di San Valentino.
Come si può pensare di poter partecipare ad un bando pubblico con un ente mentre c’è un contenzioso in atto? E cioè prima un ricorso al TAR e poi al Consiglio di Stato? Non è strumentale tutto ciò? Nessuno in società ha letto i requisiti per accedere al bando?
La Società Macir è insolvente nei confronti del Comune, tra l’altro. Quindi c’erano ben due motivi per non poter vincere il bando. Eppure, il nostro Comune (e cioè i cittadini), ha dovuto difendersi da un epilogo scontato, e ora gli appellanti dovranno risarcire le spese giudiziali (ai cittadini). Per non parlare del disagio per la Società vincitrice del bando, con una Stagione Sportiva ai blocchi di partenza, una Società che opera in Lega Pro e sostiene un progetto in comune con il Cisterna Calcio. Ho appena compiuto un anno di Assessorato allo Sport, in tutta questa storia la sportività e il fair play sono risultati mancanti. Almeno è arrivato il fischio finale”.