AZZURRI Capitolo 6
Pozzo colpisce ancora: i Mondiali francesi del 1938 di Giovanni di Giorgi Direttore editoriale della casa editrice Lab DFG
Dopo le vittorie del Mondiale italiano e del titolo olimpico, l’Italia arriva ai Mondiali francesi da grande favorita.
Il 1938, anno in cui si svolge la terza edizione della Coppa del Mondo, vede un’Europa sconvolta da drammatici contrasti politici che culmineranno, un paio d’anni più tardi, nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale. I fuochi della guerra incidono già sulla partecipazione di nazioni come la Spagna, avvolta nel dramma della Guerra Civile e dell’Austria, fagocitata nell’Anschluss, cioè l’annessione al terzo Reich nazista.
Francia e Italia accedono di diritto, perché per la prima volta è introdotto il principio in base al quale il paese organizzatore e il detentore del titolo vengono esentati da qualsiasi impegno di qualificazione.
L’Italia fece il suo esordio a Marsiglia contro la Norvegia vincendo, con difficoltà e sommersa da bordate di fischi al saluto romano, per 2 a 1 con gol di Silvio Piola ai supplementari. Fu lo stesso Piola a spiegare le cause di quella partenza imballata: “eravamo reduci da due mesi di ritiro. Donne niente. E in campo vedevamo non uno, ma due palloni”(1).
Il difficile esordio degli azzurri galvanizzò i francesi, che si presentarono in sessantamila allo stadio. Speranze che furono spazzate via dalla Nazionale di Pozzo che in una partita senza storia liquidò con un perentorio 3 a 1 la Francia e incoronò astro nascente del calcio mondiale Silvio Piola, autore di una doppietta.
Ad attenderci in semifinale c’era il Brasile che, si racconta, preferì tenere a riposo il suo fuoriclasse Leonidas da Silva. Non valeva la pena utilizzarlo in una gara che erano talmente convinti di vincere da avere già in tasca i biglietti aerei per la capitale francese dove si sarebbe disputata la finale.
E invece vinse l’Italia 2 a 1, grazie anche ad un gol di Meazza su rigore. C’è anche un aneddoto a proposito di quel rigore: mentre Meazza si accingeva a sistemare la palla sul dischetto, gli si ruppe l’elastico dei pantaloni e così dovette tirare tenendosi con una mano i calzoni. Quei biglietti aerei acquistati con largo anticipo non vennero ceduti alla squadra italiana, che dovette optare per il viaggio in treno.
Parigi, Stadio Colombes, 19 giugno 1938
La finale è Italia-Ungheria. Una partita a senso unico, 4 a 2 il risultato finale, Vittorio Pozzo viene portato in trionfo. L’Italia è Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva.
Vittorio Pozzo, che per sua scelta non percepiva nessun compenso come allenatore, con il suo terzo capolavoro incideva il suo nome nella storia come il più grande allenatore italiano di tutti i tempi!
Nel prossimo capitolo l’Italia e il Grande Torino.
(1) Storia d’Italia, del calcio e della Nazionale Vol.1, di Mauro Grimaldi, Lab DFG, 2019