La storia che stiamo per raccontare ruota attorno al benservito messo in atto nei confronti di Carla Amici, direttrice generale dell’Azienda speciale Terracina: vacci a capire qualcosa quando la politica che governa, spesso accusata di miopia e mancanza di visione futura, pensa invece oltre.
Il contratto in corso di direttore generale della As Terracina, ente strumentale del Comune per la gestione dei Servizi sociali e dei Servizi tecnologici e manutentivi nata con delibera consiliare del 2 settembre 2009 (secondo mandato di Stefano Nardi), scade a fine 2020.
Sin dalle sue primissime battute, l’Azienda speciale Terracina è diretta da Carla Amici, nota esponente del Partito democratico, ex sindaco di Roccagorga, esperta manager. E aggiungiamo anche sorella dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Ministri della passata legislatura. Certo non si può dire che il sindaco di destra Stefano Nardi l’abbia scelta per appartenenza di partito politico. Ma allo stesso sindaco fu sempre contestato il lauto stipendio riservato alla direttrice, oltre a impensabili benefit. Finito Nardi, è iniziata la battaglia anti Amici, spesso attaccata anche da una parte del Partito democratico.
Lo statuto della As Terracina prevede che, sei mesi prima della scadenza del contratto di direttore, sia data preventiva disdetta. In assenza si intende rinnovato. E’ quanto accaduto nel 2015. Il contratto scadeva a dicembre dello stesso anno e il sindaco Nicola Procaccini (eterno nemico del suo predecessore) non arrivò a dama. Il Consiglio comunale fu sciolto in anticipo e il commissario prefettizio Erminia Ocello non ci pensò affatto a mandare a casa Amici. Se la tenne, lasciandola in eredità al sindaco successivamente eletto.
Procaccini, da quando è tornato a Palazzo nel 2016, sembra non aver mai avuto motivo di disappunto nella direzione dell’As Terracina, affiancata da un Consiglio d’amministrazione a caratura politica (in questi giorni si è dimesso Giuseppe Talone, lamentando di essere stato ostacolato nel ripristino dell’assistenza domiciliare: a fatica aveva ottenuto uno stanziamento nel bilancio comunale del 2018; ma gli atti necessari per portare avanti il bilancio sono rimasti al palo. Talone attacca Fratelli d’Italia, per il quale nel 2016 si era candidato alla carica di consigliere comunale) o almeno non lo avrebbe dato a vedere. E il perché è semplice, riferisce qualche gola profonda: la As Terracina si è mossa sempre in perfetta aderenza alle direttive del sindaco Procaccini; l’unica contestazione è dovuta allo stipendio di Amici.
Come un fulmine a ciel sereno, il 30 maggio 2019 il consiglio di amministrazione delibera la disdetta del contratto per la direzione che viene puntualmente comunicata alla dottoressa Amici. Lo statuto dell’azienda prevede un preavviso di sei mesi. Il secondo contratto di Amici scade a fine 2020. Il benservito le arriva un anno e mezzo prima, ovvero tre giorni dopo la tornata europea con esito favorevole a Procaccini per un posto a Bruxelles. Sembra che il cda dell’azienda speciale, legato al sindaco, non avesse in quelle ore altri pensieri che fissare nero su bianco la cacciata di Amici.
Il mancato rinnovo del contratto andrebbe letto, secondo l’amministrazione comunale, non come un atto contro la persona ma piuttosto come un’azione finalizzata all’azzeramento di un un rapporto da ripensare in termini meno dispendiosi per il Comune. Un rapporto che resterebbe aperto anche all’attuale direttrice se solo accettasse uno stipendio più basso.
Ma qual è la ragione di tanta “prevenzione”? Un anno in anticipo rispetto ai sei mesi statutari prima della scadenza. La decisione sarebbe da attribuire alle necessarie dimissioni di Procaccini dalla carica di primo cittadino, dovute al suo ingresso al Parlamento europeo. Dimissioni che porteranno al rinnovo del Consiglio comunale di Terracina ad un anno prima della sua naturale scadenza, primavera/estate del 2020.
In altre parole, si sarebbe voluto evitare di correre il rischio che accadesse, come nel 2015 con Ocello, che il nuovo inquilino di Palazzo, o anche il sostituto di Procaccini, Roberta Tintari con delega ai servizi Sociali, in questo anno non ancora iniziato di vice-sindaco facente funzioni, “dimenticasse” di disdire, per tramite del Cda, il contratto a sei mesi di distanza dalla scadenza, mettendo la terza quinquennale “ipoteca” Amici sulla città.
Ma questa versione è credibile al 100%? Allo stato attuale la poltrona da direttore della As Terracina è libera a partire dal primo gennaio 2021. E’ stata liberata anzitempo per una comoda seduta da promettere alla prossima campagna elettorale?
Va da sé che tutta questa storia spiega anche l’incontro, che ad inizio giugno scorso ha fatto tanto arrabbiare una parte del Partito democratico, tra Amici e Damiano Coletta, sindaco di Latina. Perché quando uno rimane a piedi, si guarda pure attorno.
L’azienda speciale di Latina, è l’Azienda dei Beni Comuni, più nota come Abc Latina. E’ nata l’8 agosto 2017 con delibera consiliare ed è operativa dal primo gennaio 2018. Rispetto alla As di Terracina svolge tutt’altro servizio. Si occupa della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Ma non naviga in buone acque. Il servizio di igiene urbana è al palo, schiacciato da continui ritardi, soprattutto legati all’accesso al muto per una serie di ragioni, che ostacolano il perseguimento dell’obiettivo di una differenziata spinta. E si cerca un capro espiatorio.
Invece di guardare al difetto di fabbrica, ora è colpa dell’assessore al ramo, poi del consiglio di amministrazione (a capo c’è Demetrio De Stefano, legatissimo alla Regione di Zingaretti). Al momento il direttore generale Silvio Ascoli gode della fiducia della giunta di Coletta. E’ l’unico a prendere lo stipendio che non è certo ai livelli della parigrado Carla Amici.
Riuscirà Carla Amici ad accreditarsi presso il Comune di Latina per un incarico nell’Abc? Probabilmente ci ha già rinunciato, non fosse altro per l’esistenza di una graduatoria sia per il Cda che per la direzione generale che per i bassi emolumenti programmati. E un posto in giunta? Chi vivrà, vedrà. Partito democratico permettendo, che fino a pochi giorni fa ha confermato la sua posizione all’opposizione di Latina Bene Comune.