Soltanto ieri il sindaco Damiano Coletta aveva rassicurato sulla realizzazione dell’autostrada Roma-Latina. Il primo cittadino, nonostante sia ricoverato in ospedale per Covid, aveva sentito la ministra dei Trasporti, De Micheli, che aveva spiegato che le opere complementari previste nel progetto originario saranno portate a termine attraverso canali di finanziamento diversi e con appositi capitoli di spesa.
Aveva inoltre assicurato che l’autostrada Roma-Latina fosse “un’opera vitale per il nostro territorio anche in virtù degli interventi inizialmente progettati”.
A quanto pare così non è. Secondo quanto arrivato in Parlamento nelle ultime ore l’opera sarebbe stata stralciata tra quelle prioritarie, anche se resta fondamentale.
Non si è fatta attendere la stoccata della Lega: “Così l’iter dovrebbe iniziare da capo – hanno commentato Claudio Durigon e Francesco Zicchieri – rinunciando di fatto a 2,7 miliardi di euro che genererebbero migliaia di posti di lavoro nella fase dei cantieri e ad opera ultimata.
Eppure il 25 giugno sono state pubblicate le delibere del Cipe in Gazzetta Ufficiale, firmate dal premier Giuseppe Conte, che prevedono: il rinnovo dell’interesse pubblico per l’opera, prorogando al 3 agosto 2022 il termine per gli espropri.
La stazione appaltante Autostrade del Lazio, partecipata al 50% dalla Regione Lazio, può riprendere l’iter della gara riscrivendo la cosiddetta ‘lettera di invito’ legata al progetto di finanza come sancito dal Consiglio di Stato. Seguendo quest’ultima indicazione i cantieri potrebbero partire a breve, invece sembra che si voglia colpire la provincia di Latina e il Lazio.
Sarebbe la pietra tombale per il territorio da parte del M5S, del Pd e della sinistra estrema, ma soprattutto del presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Che bel regalo di Natale”.