“Ho atteso diversi giorni prima di intervenire sui fatti che hanno portato alla definizione attuale del progetto della Roma – Latina e della Bretella Cisterna – Valmontone. Tempo che ho utilizzato per riflettere e ricostruire le vicende che all’epoca videro protagonisti forze e personaggi politici collocati su diversi schieramenti e diverse posizioni Per ristabilire la verità storica di quei giorni va dunque detto che la Roma-Latina nasce grazie ad uno straordinario lavoro di concertazione tra le istituzioni regionali guidate all’epoca da Francesco Storace, l’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Zaccheo e la Provincia per la quale, in qualità di assessore ai lavori pubblici, partecipai alle conferenze di servizi e ai tavoli tecnici. Un’opera strategica per lo sviluppo del territorio, che però paradossalmente fu subito avversata da chi oggi cerca in tutti i modi di attribuirsene il merito: in particolare il senatore del Pd Claudio Moscardelli”.
Salvatore De Monaco, da ex assessore ai lavori pubblici della Provincia di Latina, contrappone la sua verità alla ricostruzione offerta dal senatore Claudio Moscardelli in occasione del pronunciamento del Tar che ha respinto i ricorsi contro l’annullamento dell’aggiudicazione della gara d’appalto per l’autostrada Roma-Latina e la bretella Cisterna-Valmontone.
Chi protestava in piazza e chi usa la forza delle idee
“C’è una frase di Almirante che descrive bene il cambio di rotta di chi all’epoca dei fatti protestava in piazza e nelle istituzioni e oggi invece applaude alla sentenza del Tar che sblocca finalmente i lavori di un’opera pubblica di straordinaria importanza – afferma l’esponente di destra -. ‘Quando vedi affiorare la tua verità sulle labbra dei tuoi nemici non puoi che sorridere’. Prima di sorridere però è bene ricordare all’opinione pubblica che il nuovo tracciato della Roma-Latina e della Bretella Cisterna-Valmontone nasce da un confronto serrato che vide i comuni e le categorie sociali confrontarsi nel tavolo istituzionale istituito proprio a Latina. C’era chi protestava in piazza con i trattori e chi aizzava le folle, mentre noi con la forza delle idee e delle proposte, passo dopo passo, riuscimmo a far modificare il tracciato e a far inserire tutta una serie di interventi migliorativi per i territori e le comunità interessate: non solo per Latina, ma anche per tutti gli altri comuni della provincia e dell’area a sud di Roma. Senza quel confronto anche aspro e a tratti al limite della rottura tra istituzioni nazionali e regionali, opposte agli enti locali e alle forze sociali e sindacali, oggi non avremmo il nuovo percorso della Roma-Latina e la città capoluogo che rappresentavamo non avrebbe ottenuto tutta una serie di opere strategiche complementari che vanno a migliorare la sua viabilità proprio in relazione al tracciato della Roma -Latina”.
La barriera di Latina e i 50 milioni di euro per il capoluogo
“A titolo di esempio – continua De Monaco – è bene ricordare che lavorai in piena sinergia con il governatore Storace e il sindaco Zaccheo, riuscendo a far inserire nel finanziamento della Roma-Latina una ‘viabilità di adduzione alla barriera di Latina’, nella zona di Borgo Piave e del Piccarello. Come si evince dalle tavole, parliamo della tangenziale di Latina: un intervento di 12,4 chilometri di strada urbana di scorrimento a due corsie per senso di marcia. Del miglioramento funzionale della viabilità tra Borgo Piave e Foce Verde per 8,3 chilometri complessivi, oltre all’ampliamento delle rotatorie di Borgo Piave e del Piccarello dove si andranno ad innestare gli assi di nuova realizzazione della Roma-Latina e della Tangenziale Est di Latina. Interventi del valore di oltre 50 milioni di euro al servizio della città capoluogo”.
Quando Moscardelli votò contro
“È paradossale dunque che chi, come il senatore Moscardelli, oggi festeggia attribuendosi la paternità dell’opera, in Consiglio comunale a Latina, il 7 maggio del 2004, votò contro la ‘Presa d’atto della proposta modificata dalla Regione Lazio per il tracciato e conseguenti determinazioni per l’assetto infrastrutturale viario primario attorno al capoluogo’. Il Cipe proprio grazie a quella deliberazione di Consiglio comunale di Latina e al tavolo tecnico istituzionale, che per ferma volontà della Provincia da me rappresentata e dell’amministrazione Zaccheo venne istituito con tutti i sindaci interessati dall’impatto ambientale e sociale dell’opera, modificò il percorso dell’autostrada. Modifiche che tennero in massima considerazione tutte le osservazioni ricevute dai territori. Ma c’è di più: proprio grazie alla nostra caparbietà vennero inseriti nel computo delle opere anche gli interventi relativi alla viabilità di adduzione al sistema autostradale esposti poc’anzi”.
Il nuovo tracciato frutto di confronto e mediazione
“Il nuovo tracciato della Roma-Latina, il minore impatto sul territorio, il favore che quest’opera strategica incontra tra i cittadini – conclude De Monaco – è il frutto del lavoro di confronto e mediazione della filiera di governo del Centro-Destra dell’epoca, con la Regione, la Provincia e il Comune di Latina che seppero farsi carico di ascoltare e recepire le istanze del territorio e delle associazioni di categoria, mettendole a sistema in un’opera strategica e fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio Senza quella straordinaria stagione di confronto, anche serrato, senza il tavolo istituzionale con tutti i comuni interessati dal tracciato dell’opera, senza il contributo delle associazioni; oggi i comuni della provincia di Latina e quelli a sud di Roma non potrebbero beneficare di un’opera fondamentale e strategica, per non parlare delle infrastrutture complementari di cui usufruiranno tutti i loro cittadini. A festeggiare la possibilità di aprire al più presto i cantieri della Roma-Latina e della Bretella Cisterna-Valmontone dovrebbero essere oggi i protagonisti di quella straordinaria stagione politica, non chi si mise di traverso nella speranza che il confronto e il dialogo fallissero per specularvi sopra dal punto di vista politico”.