Sarà effettuata l’autopsia sul delfino trovato morto a Scauri il 7 settembre scorso. L’esame autoptico sul mammifero, che sarà eseguito presso l’Istituto Zooprofilattico di Roma servirà a escludere l’ipotesi peggiore che l’animale abbia contratto una virosi simile al morbillo trasmesso dall’uomo.
Ieri mattina i volontari del circolo Legambiente hanno provveduto a prelevare presso un ingrosso di prodotti ittici a Formia il ghiaccio necessario alla conservazione del delfino spiaggiato ieri sera vicino al lido Sirene.
E stato quindi custodito in una struttura del Comune di Minturno grazie all’interessamento della polizia comunale, in attesa di essere prelevato dall’Istituto Zooprofilattico per essere sottoposto ad accertamenti in grado di risalire alla causa certa della morte.
Hanno cooperato anche gli operai del Comune di Minturno che si sono resi disponibili nonostante il giorno festivo.
E’ ancora presto per esserne certi ma con molta probabilità la modesta ferita riscontrata sul cetaceo non è la causa del decesso. Si può pensare ad un ingestione di plastica, un trauma, ma gli accertamenti sono mirati a vedere se siamo di fronte ad una nuova epidemia di morbillo. E’ la stessa malattia esantematica prima delle vaccinazioni diffusa tra gli umani e che ora, trattandosi il delfino di un mammifero, si è trasmessa dall’uomo attraverso corsi d’acqua e scarichi a mare. In questi giorni sono stati riscontrati numerosi casi tra la Toscana e il Lazio.
Speriamo che ora l’epidemia non sia diffusa tra la comunità dei delfini del basso Lazio ed isole pontine.