Una tavola di Corrado Cagli a Roma e altri sei pezzi di arte custoditi nei musei di Latina prenderanno la strada per Pontedera (Pisa).
Si tratta di: La redenzione dell’Agro: il buttero in fuga. Bozzetto per il ciclo decorativo del Palazzo del Governo di Littoria (Latina), parte destra di Duilio Cambellotti, allestita presso Museo Cambellotti; La redenzione dell’Agro: il Lestraiolo. Bozzetto per il ciclo decorativo del Palazzo del Governo di Littoria (Latina), parte sinistra di Duilio Cambellotti, allestita presso Museo Cambellotti; Vaso con la fondazione della città, di Corrado Cagli, allestita presso Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea; Paesaggio Serale, di Arturo Nathan, allestita presso Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea; Campagna Fiorita, di Plinio Nomellini, allestita presso Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea;
La Capanna Morta, di Carlo Alberto Petrucci, allestita presso Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.
Le opere sono state richieste dal Comune di Pontedera per l’allestimento della mostra “Arcadia e Apocalisse. Paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni” che sarà allestita presso Palazzo Pretorio dall’8 dicembre 2019 al 26 aprile 2020.
Il via libera alla trasferta è arrivato dalla giunta municipale su suggerimento dell’assessore alla Cultura Silvio Di Francia, nell’ottica di perseguire una politica culturale, che attribuisce all’arte e al patrimonio, ad essa connesso, un valore strategico per la crescita sociale ed economica della popolazione, del territorio e considera il patrimonio culturale un’importante risorsa da salvaguardare, sostenere, valorizzare, promuovere ed incentivare.
Ideata e curata da Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci e promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera, dal Comune di Pontedera, dalla Fondazione Pisa, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, la mostra a Palazzo Pretorio nel comune pisano, ha l’obiettivo di indagare il modo in cui il paesaggio è stato percepito e rappresentato artisticamente dal 1850 fino ai giorni nostri, mettendo in luce quelli che sono stati i cambiamenti in materia di estetica e di codici rappresentativi e cercando al contempo di sensibilizzare la coscienza dei visitatori sul tema del degrado ambientale.