Uno scoperto in banca che ai primi mesi dell’anno, quelli in cui fisiologicamente si riducono le entrate, si aggira intorno ai 9 milioni di euro. Una cifra stratosferica, alla luce della quale il consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli paventa il timore che il Comune di Aprilia sia vicino al dissesto finanziario. “Voglio vedere il piano di ammortamento per il prestito della Cassa Depositi e Prestiti ai sensi del Decreto Legislativo 35. Il Comune- commenta Carmen Porcelli- non incassa e si spende e spande senza criterio. Nove milioni di euro di scoperto in banca rappresentano un segnale estremamente pericoloso per la tenuta dei conti del Comune di Aprilia. E richiedere l’anticipazione di cassa per i 5/12 (cinque dodicesimi), così come è stato fatto con la delibera di giunta n.6 del 18.01.2017, vuol dire che il Comune ha difficoltà di cassa tali da non trovare una boccata d’ossigeno neanche con l’aumento delle riscossioni che, se corrispondono ai 700mila euro derivati dagli ultimi accertamenti effettuati, sono una cifra ridicola rispetto all’anticipazione richiesta». A introdurre l’argomento legato allo stato di salute delle casse del comune di Aprilia è stata proprio l’esponente di Primavera Apriliana, che durante il consiglio comunale di ieria più riprese ha chiesto alla maggioranza delucidazioni a riguardo, ottenendo solo con difficoltà una risposta dal sindaco e dal delegato alle finanze Roberto Mastrofini. Un comune, quello di Aprilia, che proprio durante il consiglio comunale di ieri affrontava il nodo spinoso legato ai debiti della Multiservizi per gli oneri contributivi, interessi e sanzioni maturati nei confronti dell’Inps. Per questa ragione l’Agenzia delle entrate ha inviato al Comune una cartella esattoriale da oltre dieci milioni di euro, per la quale le finanze hanno presentato una proposta di rottamazione che, se accettata, vedrebbe scendere il debito con l’istituto previdenziale da 10 a circa 6 milioni di euro, nella migliore delle ipotesi. «E’ chiaro- prosegue Carmen Porcelli- che, pur non avendo fatto riferimento alla esposizione debitoria del Comune di Aprilia Terra abbia giustificato la liquidazione dell’azienda con una probabile sofferenza finanziaria dell’ente. Indubbiamente aver fatto maturare un debito di 4 milioni di euro, facendolo lievitare ad oltre dieci milioni, non ha giovato alle casse del Comune, ma non dimentichiamo che la liquidazione avrà comunque un costo e che il debito con l’Inps comunque andrà pagato, dunque cosa si nasconde allora dietro alla volontà di liquidare Asam? E’ stato solo dopo continui solleciti che l’assessore Mastrofini ha dovuto ammettere che l’esposizione debitoria del Comune di Aprilia nei confronti della Bper, la banca che gestisce la tesoreria del Comune, è di 9 milioni di euro. L’imbarazzo era palpabile da parte del sindaco e dell’assessore i quali hanno cercato di sostenere la tesi che si tratta di una cosa fisiologica, basterebbe andare a ritroso negli anni sul sito on line del Comune, per accorgersi che quella affermazione è del tutto fuorviante».
«Una storia per convincere gli inconsapevoli consiglieri comunali di maggioranza che la situazione è rosea- accusa Porcelli- mentre invece il conto corrente del Comune è in profondo rosso. Il sindaco ha inoltre detto che il Dl 35 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione) comporta interessi zero per l’ente: falso! Basta leggere uno degli ultimi atti prodotti dalla ragioneria, pubblicato sull’albo pretorio on line, la determinazione della giacenza di cassa che porta la data del 10 febbraio (è la determinazione n. 178) con la quale il settore Finanze ha preso atto che sulla base di una ricognizione al 31 dicembre le somme giacenti presso la tesoreria aventi una destinazione vincolate, ammontano a 613.523,50 euro; questo vuol dire che solo di mutui il Comune deve accantonare 615 mila euro. A questi si aggiungano i 3.100.000,00 euro del Dl 35 (che scadono nel 2045 e nel 2047) richiesti non per realizzare opere pubbliche, bensì per pagare i debiti del Comune contratti per pagare fornitori e, tutto ciò, senza un minimo criterio, e si sommino pure i canoni mensili da devolvere alle due aziende partecipate Asam e Progetto Ambiente. Per questo motivo ho inoltrato tramite Pec al settore Finanze una richiesta per avere il piano di ammortamento per il prestito ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti ai sensi del Decreto Legislativo 35 e tornato a chiedere al presidente della commissione trasparenza, Roberto Boi, di convocare una seduta ad hoc per mettere in fila, uno dietro l’altro, i mandati di pagamento prodotti in favore della Multiservizi, nonché tutti i pagamenti effettuati con il Dl 35 per i vari settori che a mio avviso contengono estremi di gravi irregolarità: a partire dall’oggetto non identificato (pagamenti vari, o altro), per passare alle date errate (ci sono pagamenti che portano quale data il primo gennaio del 1900) fino alla mancanza dei relativi atti di liquidazione».