Neanche l’annuncio della prossima convocazione di un consiglio comunale straordinario placa gli animi dell’opposizione, dopo il terremoto causato dal rinvio a giudizio del sindaco Antonio Terra sul caso “rimborsi facili”. Il centrodestra, diviso ma compatto nel chiedere le dimissioni del sindaco, non si ferma neanche dopo che la maggioranza, attraverso un documento firmato da tutte le liste, ha accordato la fiducia incondizionata al sindaco in carica. E la Lega, che annuncia la richiesta di accesso agli atti, tuona contro il presunto garantismo della maggioranza. “Siamo a dir poco sorpresi – scrive il direttivo della Lega – nel leggere che la coalizione civica di Antonio Terra, dopo dieci anni abbia finalmente appreso il significato della parola “garantismo”. Un termine usato ( anche in maniera impropria) sin dalle prime fasi dell’indagine che riguarda il sindaco Antonio Terra e altri due ex amministratori, per cercare di sminuire accuse gravi a carico degli imputati, quali truffa aggravata e falso ideologico. Peccato però che lo stesso concetto non è mai stato fatto valere anni fa, quando per attaccare gli avversari politici la stessa coalizione civica non si faceva scrupolo di tappezzare la città di manifesti e gridare allo scandalo solo per l’arrivo di un avviso di garanzia, senza neanche aspettare che ci fosse la richiesta di rinvio a giudizio.
NOI però non siamo giustizialisti e ci auguriamo che il sindaco, nelle sedi opportune, riesca a provare la propria innocenza. Al contempo non possiamo non pensare al bene della collettività e riteniamo doveroso che il sindaco faccia un passo indietro, per dare la possibilità al Comune di Aprilia di costituirsi parte civile, a fronte delle accuse formulate dal PM, accolte dal Gup e che vedono l’ente come parte lesa. Opportuno da parte del sindaco fare questa scelta, affinché un domani l’ente non debba pagarne le conseguenze.
In attesa che venga convocata la seduta di consiglio comunale straordinario, la Lega protocollerà una richiesta di accesso agli atti per conoscere in modo preciso il numero e la tipologia degli incarichi che negli anni passati l’ente aveva affidato all’avvocato Antonio Martini, anche lui coinvolto nel caso dei “rimborsi facili” e per sapere se ci siano incarichi ancora in corso affidati all’avvocato del foro romano”.