Si avvicina il giorno del ballottaggio e lo scontro tra i due candidati sindaco della città di Aprilia si fa più duro. Il dibattito ieri ha riguardato un settore delicato, quello dei rifiuti: Vilcano ha accusato Terra di superficialità, ricordando come non abbia evitato che i rifiuti romani venissero lavorati dal Tmb di Rida Ambiente, di come abbia rischiato di far passare sottotraccia il progetto di discarica di Ecosicura a Casalazzara e accusando il primo cittadino uscente di non esser credibile perché, nel 2013, accettò un finanziamento (peraltro minimo) alla sua campagna elettorale da parte di una società collegata a Fabio Altissimi, patron di Rida Ambiente.
Critiche legittime che rientrano in una normale dialettica politica, quelle di una delle candidate nelle liste di Vulcano, Ilaria Cavallin, la quale ha parlato di un nuovo rischio ecologico nel caso in cui aumentassero i rifiuti romani trattati dal Tbm di Rida Ambiente.
Un’accusa che ha però il sapore dello spot e anche della beffa: non tanto per l’azienda privata (che comunque negli anni ha investito nel quartiere circostante più di quanto abbiano fatto gli amministratori e ha ridotto praticamente a zero le emissioni odorigene nell’ambiente) quanto perché di bombe ecologiche ad Aprilia ce ne sono ma non sono rappresentate dagli impianti di trattamento rifiuti (che anche con la raccolta differenziata spinta al massimo resterebbero essenziali come necessaria appare l’installazione di una discarica in provincia di Latina).
Un esempio eclatante è quello di La Cogna, che però non viene assolutamente trattata in questa campagna elettorale, forse perché di difficile soluzione. A La Cogna, nel 2013, sono stati sanati 52 nuclei abitati abusivi che sorgono su un’immensa discarica abusiva che, ormai è accertato, sta inquinando terreni e falde acquifere (tanto che i pozzi costruiti dai residenti sono tutti dotati di speciali filtri che permettono all’acqua di essere potabile). Bastano poche piogge per far affiorare rifiuti di ogni genere interrati a pochi centimetri dalla superficie. Un terreno malato, dove si concentrano la maggior parte dei casi di tumore, frutto, questo si, di uno girarsi dall’altra parte che però dura ormai dagli anni 80 e quindi non ha riguardato solo la giunta uscente ma anche quelle precedenti, in alcuni casi proprio espressione di quel centrodestra che oggi il candidato Vulcano rappresenta.
Occhio non vede cuore non duole ma nel frattempo i cittadini rischiano la vita.