Preservare una zona di pregio come Casalazzara, presa di mira non solo da chi intende realizzare una discarica a pochi metri dalle case, ma anche da attività potenzialmente pericolose e in balia di un progetto – quello voluto dall’amministrazione – che aveva in mente di realizzare proprio nel sito industriale un depuratore a servizio della borgata. In attesa che i nodi sul progetto vengano sciolti durante l’incontro tra Acqualatina, Ato4, il Comune e il Comitato Borghi rurali, chiamati a decidere se la collocazione più idonea sia la parte alta o la parte bassa di Casalazzara, il consigliere e candidato sindaco di Primavera Apriliana Carmen Porcelli torna a stigmatizzare la poca trasparenza di chi amministra, che non ha mai fatto chiarezza sulla tipologia di attività che intendono operare all’interno della ex Yale. “Alla ex Yale – accusa l’esponente di opposizione – si continua ad operare senza che i cittadini abbiano informazioni sul piano industriale dell’azienda, o delle aziende, che dovrebbero fare impresa all’interno del sito della via Pontina vecchia a Casalazzara. Ricordo però, ci sono le riprese dell’assise, che durante il consiglio comunale che si è svolto lo scorso dicembre alla mia domanda sul perché il depuratore di Casalazzara non era stato inserito nel Piano Triennale delle opere, l’assessore ai Lavori Pubblici, Spallacci, rispose che per accendere il mutuo necessario per reperire i fondi e realizzare l’opera era necessario effettuare la cessione del terreno dove realizzare l’impianto di depurazione. Ad oggi sulla fattibilità del depuratore, lì dove è stato previsto dall’amministrazione comunale, permangono ancora fortissimi dubbi, lo stesso dicasi per il destino dell’area industriale: perché l’amministrazione si ostina a nasconderci le intenzioni reali che si sono sull’utilizzo di quel sito? E non mi riferisco solo all’assessore Spallacci, in questa vicenda molto potrebbero dire gli assessori all’urbanistica e all’ambiente, che scelgono di tacere pure sul progetto di discarica di Colli del Sole”. Troppo silenzio secondo Carmen Porcelli, ingiustificato e inquitante alla luce del fatto che il vecchio sito dismesso è oggetto di attenzioni da parte di due ditte, una operante nel settore dei rifiuti, l’altra nella lavorazione di solventi e saponi. Due attività che finirebbero per scontrarsi con la vocazione agricola dei terreni circostanti e soprattutto metterebbero a rischio di inquinamento le sorgenti situate a poca distanza da quel sito, attenzionato negli anni passati anche dal Nipaf. “E’ chiaro che entrambe le attività – sostiene Carmen Porcelli – metterebbero a rischio una zona di grande pregio dal punto di vista paesaggistico ed idrico, nonché storico, sulla quale è stato più volte richiesta l’attenzione da parte del consiglio comunale e della giunta. In particolare ci preoccupa il fatto che a pochi chilometri dalla ex Yale la società Cogea, la stessa che vorrebbe rilevare il sito di via Pontina Vecchia, abbia presentato un progetto al comune di Pomezia e alla Regione Lazio per realizzare un impianto di trattamento di rifiuti. In questi giorni presso la ex Yale si stanno svolgendo interventi strutturali, segno che a breve dovrebbero iniziare nuove attività produttive. Ebbene dove sono le risposte sul piano industriale che stavamo aspettando dall’ assessore lavori pubblici, dall’assessore all’Urbanistica e dall’assessore all’ambiente? A Casalazzara , località Colli del Sole, pende un altro grande pericolo: la realizzazione di una metà discarica ribattezzata Malagrotta 2, progetto che non sembra preoccupare molto l’amministrazione Terra. Cosa aspetta l’amministrazione comunale di Aprilia ad attivarsi per scongiurare la discarica, comunicare in tempo reale alla cittadinanza gli sviluppi circa le osservazioni contro l’impianto e le attività messe in campo dalla giunta del sindaco? Ce lo chiediamo perché il troppo silenzio ci lascia molto pensare. Ha intenzione insomma questa maggioranza di tutelare due aree di pregio, la fonte Reggia di Turno, e l’area di Colli del Sole? I cittadini, e non solo di Casalazzara, vorrebbero saperlo, è un loro diritto. Come un loro diritto è la tutela di un paesaggio bellissimo che certa politica non ha interesse a preservare”