Via Gorgona ampliata con atti irregolari, a far da sfondo al caso del finanziamento elettorale ricevuto dal sindaco Antonio Terra dal patron di Rida Fabio Altissimi, con il quale il primo cittadino di Aprilia intratteneva costanti rapporti telefonici, come dimostrato dalle intercettazioni del 2013, riconducibili all’indagine Cerroni. Sul caso un nuovo intervento di Boi e Porcelli, che chiedono l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione. “Troppi errori, fin troppo marchiani, al punto da rendere incredibile l’intera vicenda alla luce, anche, dei rapporti che, a partire dal finanziamento della campagna elettorale fino alle intercettazioni telefoniche, intercorrono tra il sindaco di Aprilia e l’imprenditore dello stabilimento di via Valcamonica : dell’ampliamento e della liquidazione delle spese sostenute per eseguire i lavori di via Gorgona interesseremo innanzitutto l’Anac, l’Autorità nazionale Anticorruzione, poiché nutriamo fortissimi dubbi che nessuno, a partire dai consiglieri fino ad arrivare ai membri della giunta, sapevano dell’esistenza della sentenza del Tar”. I consiglieri comunali Carmen Porcelli, il consigliere che ha sollevato la vicenda dei contributi elettorali ricevuti dal sindaco Antonio Terra nella campagna del 2013 e Roberto Boi, il consigliere che ha portato a galla la serie di anomalie che hanno riguardato le fasi dell’esproprio e dell’esecuzione dei lavori per l’ampliamento di via Gorgona annunciano il ricorso all’autorità presieduta da Raffaele Cantone. “Difficile pensare che tutta la serie di leggerezze compiute a partire dalla delibera di consiglio comunale del 31 luglio 2014, con la quale si approvavano i tracciati per l’ampliamento di via Gorgona, passando per l’ordinanza sindacale del 2015, fino alla ultime delibera di giunta del 13 settembre scorso, con la quale si approvava il piano di spese per coprire i lavori di rifacimento della stessa arteria di collegamento con lo stabilimento di via Valcamonica, sono state commesse da funzionari, dirigenti, consiglio comunale e giunta senza che sulle procedure ci fosse la cura e i controlli che normalmente si presume debbano avere atti così delicati. Tutti questi errori, oggi alla luce dell’ esistenza di una fitta rete di rapporti, fin troppo stretti, tra un sindaco e un imprenditore che gestisce un servizio pubblico per conto del Comune di Aprilia, lasciano aperti fin troppi interrogativi e che ci portano a ravvisare diversi reati, da quello di danno erariale, all’omissione d’atti d’ufficio e falso ideologico. Non crediamo ai complotti, usiamo la razionalità e il buonsenso, e in tutta questa vicenda a partire proprio dai contributi elettorali, per finire alla gestione degli espropri e dei lavori per l’ampliamento di via Gorgona, riteniamo che siano venute meno e luna e l’altro”.
Nella delibera n. 250 del 13 ottobre 2016, come notano i due consiglieri comunali di opposizione Carmen Porcelli e Roberto Boi, vengono richiamate delibere che sono state annullate dal Tar del Lazio per palese illegittimità. La sentenza del tribunale amministrativo non è stata neanche impugnata e ci chiediamo il perché, visto che il Comune è sempre pronto a ricorrere al secondo grado della giustizia amministrativa. Inoltre è mai possibile che quella sentenza non sia stata notificata al Comune di Aprilia? Il sindaco ha avocato a sé la delega al contenzioso e sappiamo che le vicende legali, come ha più volte detto anche in consiglio comunale il primo cittadino assumendosi anche meriti in materia, vengono gestiste in primis da egli stesso e dal suo Gabinetto: come è possibile che nessuno abbia ricevuto la notifica di una sentenza del Tar? Neanche il legale che ha difeso il Comune di Aprilia, ovvero l’avvocato Martini, che il sindaco conosce perché è stato il suo legale nella causa per danno erariale alla Corte dei Conti, ha mai chiesto il pagamento della parcella per quella causa? Ci sembra strano inoltre registrare un silenzio tombale da parte dei membri di questa maggioranza, sempre pronti ad urlare dalle colonne dei giornali la loro legalità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica: sarà che, forse, per qualcuno di loro si appalesa anche il rischio di una incompatibilità nella gestione dell’esproprio di via Gorgona?”
“Sicuramente, chiudono i due consiglieri di opposizione, su questa vicenda andremo fino in fondo, perché di mezzo ci sono gli interessi dei cittadini di Aprilia, affrontati con una superficialità che non può appartenere ad una maggioranza che si ritiene al di sopra di ogni sospetto”.