E’ dovuta intervenire la responsabile prevenzione corruzione e trasparenza del Comune di Aprilia, dottoressa Gloria Di Rini, per intimare all’amministrazione Terra di non tardare oltre a fornire i documenti che la Paguro ha richiesto ormai dal 12 marzo scorso e riguardanti lo stato delle procedure di bonifica del terreno di via Savuto acquistato nel 2016 dalla stessa società.
“E’ paradossale quanto sta avvenendo – ha commentato Fabio Altissimi amministratore di Rida Ambiente, società controllante la Paguro – Dopo aver acquistato un terreno e aver scoperto che questo era inquinato, cosa che non risultava nel certificato di destinazione al momento dell’acquisto del fondo, siamo venuti a conoscenza che sul sito è in corso da anni un procedimento di bonifica. Abbiamo chiesto i documenti relativi alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina e all’Arpa e ci sono stati forniti senza problemi. L’accesso agli atti in Comune invece ha sbattuto contro un muro di gomma”.
I documenti del Comune sono essenziali per la società, visto che proprio l’amministrazione comunale risulta titolare principale delle competenze e del procedimento di bonifica.
“Eppure pensavamo di aver instaurato un rapporto collaborativo con l’amministrazione – prosegue Altissimi – visto che l’11 maggio scorso abbiamo incontrato rappresentanti comunali nei nostri uffici per mettere a disposizione i nostri cinque pozzi piezometrici presenti nel fondo acquistato da Paguro così da permettere un’analisi veloce e completa dello stato del sottosuolo”.
Quei controlli, che Paguro si era anche detta disposta a finanziare, non sono ancora stati eseguiti. Oltre il danno la beffa: pochi giorni dopo quell’incontro tenutosi l’11 maggio, il Comune di Aprilia ha risposto al sollecito di Paguro relativo all’accesso agli atti scrivendo che “Per quanto riguarda atti, documenti, anche interni e/o informazioni ambientali da cui possa desumersi lo stato attuale del sito si rimanda al sopralluogo eseguito congiuntamente in data 11/05/2018”.
“Ma in quell’incontro non ci sono stati forniti documenti – spiega Altissimi – soprattutto il Comune sa meglio di me che per ricevere documenti è essenziale passare attraverso la procedura di accesso agli atti”.
A mettere pressione al Comune è arrivato lo stesso responsabile anticorruzione dell’ente che il 31 maggio scorso ha sottolineato come “non si ravvisano fondate ragioni per rifiutare ulteriormente o differire l’ostensione dei documenti richiesti”.
“Ora speriamo – conclude Altissimi – che il Comune smetta di fare orecchie da mercante e inizi a rispettare la legge”.