Le indagini mirate, durate oltre un anno, hanno permesso di fermare i gestori di una cava dismessa, usata come discarica per rifiuti pericolosi e i conferitori, riconosciuti come titolari di aziende operative tra Roma e la Provincia di Latina. 20 persone sono finite in manette e sul terreno, ora posto sotto sequestro, verranno effettuate analisi mirate per fare chiarezza sulla tipologia di rifiuti interrati nella cava di via Corta. Intanto, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, ha voluto ringraziare la Polizia e la DDA di Roma per il risultato ottenuto. “Voglio ringraziare la Direzione Distrettuale Antimafia e la Polizia di Stato che hanno condotto una straordinaria operazione, estremamente complessa, con l’arresto di oltre 20 persone tra Roma e la provincia di Latina e che ha portato alla luce una vera e propria organizzazione criminale in grado di trasformare da mesi un ex cava in una autentica discarica abusiva per lo sversamento illecito di rifiuti tossici. Una vasta operazione cui hanno lavorato in sinergia la Polizia di Stato di Latina e la Polizia stradale di Aprilia, coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Roma e che ha prodotto un’indagine complessa in cui sono stati contestati reati ambientali e di diversa natura. Ulteriori accertamenti dimostreranno l’entità dei danni all’ambiente e alla salute pubblica prodotti dallo sversamento di questi rifiuti illeciti. La Regione Lazio da sempre è in prima linea per il rispetto e la tutela della salute pubblica, dell’ambiente e della legalità, combattendo tutte le forme di criminalità che, in modi e forme diversi, attentano a questi principi fondamentali”. IL CASO IN CONSIGLIO Pur non figurando tra i punti all’ordine del giorni temi legati all’ambiente, la maxi operazione ha catalizzato l’attenzione dell’aula consiliare del Comune di Aprilia in apertura dei lavori del consiglio comunale. A rompere il ghiaccio è stato proprio il consigliere del PD Vincenzo Giovannini che ha chiesto al sindaco di relazionare all’aula i dettagli noti della vasta operazione, avviata grazie alla Polizia Stradale di Aprilia che aveva notato un anno fa un insolito via vai di mezzi pesanti lungo la Pontina. “Eravamo a conoscenza del fatto che fosse in corso una indagine – ha detto il sindaco Antonio Terra – poichè i residenti avevano segnalato lo strano via vai di mezzi in via Corta, ma quando abbiamo interessato la Polizia Locale, siamo venuti a conoscenza dell’operazione in corso. E’ troppo presto per capire cosa sia successo e anche per parlare di una bonifica del sito. Al momento le autorità inquirenti e la Polizia Stradale di Aprilia, cui va il nostro plauso, proseguono le indagini”. Sul caso, anche la consigliera di Primavera Apriliana Carmen Porcelli. “Non posso che complimentarmi con la Polizia Stradale di Aprilia- ha dichiarato l’esponente di Primavera Apriliana- che ha portato a compimento questa brillante operazione mostrando grande attenzione sul nostro territorio e a dispetto delle richieste per un nuovo commissariato hanno dato prova pratica che di fatto esiste la presenza vigile della Polizia di Stato. Ricordo che un anno fa esatto in consiglio, mentre si parlava dell’ipotesi per una discarica a La Gogna, avevo presentato una mozione per chiedere al sindaco la natura del finanziamento per la campagna elettorale, elargito dal privato che richiedeva di realizzare la discarica. Un anno dopo ci ritroviamo a parlare di rifiuti, questa volta in relazione a questa enorme discarica abusiva. Attendiamo di conoscere i nomi degli imprenditori coinvolti, responsabili di questo scempio”.
IL CENSIMENTO DELLE CAVE Intanto sul caso interviene anche il gruppo di Aprilia Possibile, che ha chiesto un censimento delle cave presenti in città per evitare nuove situazioni a rischio. “Gli arresti di questa mattina disegnano un quadro inquietante e grave per la salute della nostra città. L’ambiente naturale risulta più compromesso di quanto la presenza delle già note discariche abusive, della TurboGas e di numerose aziende chimiche e ad alto rischio lasciassero immaginare. Facciamo un plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura. Allo stesso tempo chiediamo al Sindaco Terra di provvedere ad un censimento immediato delle cave dismesse e del loro stato. Lo abbiamo chiesto mesi fa anche rispetto ai depositi di eternit, senza ottenere – purtroppo – alcuna risposta.
Serve un progetto generale di monitoraggio del territorio e un piano per la tutela ambientale dello stesso. E serve farlo immediatamente.Aprilia non può diventare la nuova “terra dei fuochi”. Agli avvelenatori e ai criminali che in cambio della loro ricchezza mettono a repentaglio la salute dei cittadini invece diciamo, con fermezza, che non vinceranno. Che verranno sconfitti e annientati nei loro sporchi affari. Ai cittadini chiediamo di avere coraggio, di denunciare, di non aver paura. Di non arrendersi e continuare a sognare un futuro migliore per la città e la comunità apriliana”. Intando la maxi operazione, riaccende i riflettori sullo stato in cui versa il territorio apriliano. Sono 4 i siti ad altissima priorità, classificati dalla Regione Lazio, ancora da bonificare, tre discariche abusive di rifiuti pericolosi e una ex discarica autorizzata. Per quei siti, da trent’anni la città attende un intervento risolutivo da parte di Comune e Regione.