A un anno dal voto, l’amministrazione Terra cerca di portare a conclusione le questioni rimaste aperte da anni e per mesi e mesi depositate sul tavolo dell’amministrazione. Tra le tante vicende ancora rimaste in sospeso e riesumate solo questa estate, il palazzetto dello sport, il cui progetto è stato approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale, con la promessa che non ci saranno più prime pietre e che il cantiere per l’opera, atteso dal 2013, sarebbe partito entro fine luglio. Ancor più sorprendente, a pochi giorni da ferragosto, l’annuncio ieri dell’avvio delle operazioni di messa in sicurezza per il deposito abusivo di fusti conteneti sostanze altamente inquinanti, che dal 2013 giacciono indisturbate su un terreno di via Nettunense, già sequestrato dalla Guardia di Finanza nel 2013 e riscoperto solo “grazie” all’incendio divampato a pochi passi da quel sito a luglio del 2015.
Una sorpresa, dal momento che la nota del Comune fa riferimento a una messa in sicurezza già in corso, ma mai mensionata prima di allora, in virtù dell’ordinanza sindacale 34 del 2 febbraio 2017 di cui sul sito istituzionale non c’è alcuna traccia, nè molte informazioni sono state rese note sulla ditta che sta effettuando quell’intervento.
“I primi ed indifferibili lavori di messa in sicurezza del sito – si legge nella nota del Comune – effettuati con una ditta specializzata in bonifiche ambientali e alla presenza continua del personale del Settore Ambiente del Comune di Aprilia, sono stati eseguiti con una procedura di “somma urgenza”, in considerazione della presenza di contenitori deteriorati contenenti sostanze pericolose. I composti più pericolosi e particolarmente nocivi quali acido cloridrico, acido solforico e cloruro di ferro, sono stati pertanto travasati in contenitori idonei. Per quanto attiene l’acido cloridico, circa 8.000 litri sono stati già inviati ad una ditta autorizzata allo smaltimento”.
Sostanze altamente inquinanti, depositate su quei terreni da molto tempo. Una situazione nota dal 2013, tornata alla ribalta della cronaca nel 2015 e che finalmente, dopo le richieste e i riscontri effettuati dall’Arpa, sembra essersi sbloccata, con la messa in sicurezza da parte dell’amministrazione e la promessa di “analisi ed indagini su altri contenitori presenti sul sito al fine di individuare le modalità più opportune per la successiva bonifica definitiva del sito”.
Se l’opposizione anche in consiglio definito l’oera compensativa di via Carroceto “un palazzetto elettorale”, il consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli non ha esitato a stigmatizzare i ritardi nella predisposizione della bonifica del sito ed esprimere dubbi sulle operazioni di messa in sicurezza, avviate in silenzio e rilanciate solo ieri, nonostante il silenzio dell’amministrazione a fronte di interrogazioni, richieste di accesso agli atti e domande precise poste anche l’11 maggio 2017 in consiglio comunale.
L’amministrazione insomma, a un anno dal voto e mentre ancora vanno definendosi equilibri, accordi e coalizioni, tenta con una corsa contro il tempo di portare a casa più risultati possibile, riesumando questioni che parevano sepolte da anni.