Le impronte sul terreno sono quelle tipiche dei mezzi cingolati, le sponde del canale rastrellate e le vasche del vecchio depuratore completamente vuote, la fonte interrata. Qui c’è stato qualcuno e anche di recente.
Ad accorgersi dell’accaduto persona evidentemente abile con l’obiettivo che ha fotografato lo spianamento eseguito attorno all’ex depuratore Yale, alle porte di Aprilia, finito sotto inchiesta della Procura di Latina per una strana storia che lega il Comune con l’attuale proprietà del sito dismesso. A distanza di cinque anni dalla presentazione di un progetto per la realizzazione di una struttura turistico ricettiva previa Variante urbanistica, il privato (due società con sede a Milano) si è impegnato due anni fa a cedere bonariamente, ad un prezzo irrisorio, 2.000 metri quadrati di terreno affinché il Comune potesse adeguare il vecchio depuratore della Yale per soddisfare le utenze di Casalazzara. Il Nucleo investigativo della Forestale di Latina, a cui il sostituto procuratore Luigia Spinelli ha delegato le indagini, sta accertando se possa esistere una contropartita a fronte della cessione bonaria.
Ma al di là di questo sta verificando se l’eventuale riutilizzo del depuratore a cui allacciare gli scarichi fognari di Casalazzara e dintorni possa avere effetti sulle diverse sorgenti naturali della zona, compresa quella sita a due passi dell’impianto “ceduto” al Comune. I lavori di pulizia del sito, o meglio della sola area destinata al Comune, hanno interessato direttamente – si spera non in modo irreparabile – l’antica sorgente naturale Reggia di Turno e del vicino ruscello Acquabona.
Nei giorni scorsi, nei pressi dell’ex Yale, sarebbe stata notata la presenza di alcuni operai e dell’assessore comunale ai Lavori pubblici Mauro Fioratti Spallacci. Forse un sopralluogo o chissà una banale coincidenza che nulla ha a che vedere con i lavori eseguiti attorno al vecchio depuratore oggetto di inchiesta da parte della Procura.
Le foto della “bonifica” a sorpresa