Il Comitato No Miasmi ricorre al Capo dello Stato contro le determinazioni della Regione Lazio rispetto alla Kyklos di Aprilia. Con la determina n. 56 del 3 luglio scorso, l’ente regionale ha concesso ha concesso all’impianto di compostaggio del gruppo Acea, sotto sequestro dal 30 luglio 2014 dopo la morte dei due operai della Mira di Orvieto, l’Autorizzazione integrata ambientale presentata per un impianto per il recupero mediante il trattamento biologico di rifiuti non pericolosi, determinando l’esito positivo della procedura con prescrizioni, approvando la documentazione prodotta anche nel corso della Conferenza dei servizi cui il Comune di Aprilia ha preso parte. Un procedimento da sospendere, per il Comitato No Miasmi, che ha scritto al capo dello stato rilevando errori macroscopici che sarebbero contenuti nel documento, tali da motivarne la sospensione. “Le determinazioni impugnate- si legge nel ricorso predisposto dagli avvocati Carlo Bassoli e Luciano Falcone- appaiono illegittime sotto vari profili, in primis per abnormità dei provvedimenti e per la carenza di istruttoria e motivazione, poi perché il procedimento violerebbe l’articolo 29-sexies della legge 241/1990 e l’articolo 97 della costituzione”. L’atto inoltre violerebbe il principio di precauzione, adottato dall’amministrazione apriliana che ha recepito la mozione proposta dal consigliere comunale Carmen Porcelli. Nel documento prodotto dalla Regione Lazio il Comito ha rilevato palesi errori, rilevando anche parti illogiche e contraddittorie. Di qui la richiesta al Presidente della Repubblica, di sospendere in via cautelare il procedimento. Una mossa che il Comitato No Miasmi aveva anticipato nella riunione del 30 ottobre scorso, organizzata a fronte dell’ipotesi di riapertura dell’impianto, al fine di sottoscrivere un esposto per chiedere agli enti preposti controlli frequenti e trasparenza sui dati dei monitoraggi dell’Arpa sulla qualità dell’aria della zona Le Ferriere. Alla riunione prese parte anche l’ambientalista pontino e blogger Giorgio Libralato, che oltre a evidenziare errori contenuti nelle determine regionali per il rinnovo dell’Aia, sottolineò l’assenza del Comune di Aprilia alla conferenza dei servizi per la procedura riguardante la Kyklos. Una assenza rumorosa, non solo alla luce dell’incidente del 28 luglio 2014, alla base del sequestro preventivo dell’impianto disposto dalla Procura di Latina, ma anche delle forti preoccupazioni manifestate negli anni dai residenti, fino alla chiusura dell’impianto costretti a sopportare i disagi derivanti dalla presenza della servitù.