Sequestrati per la prima volta dalla Guardia di Finanza nel 2013, poi completamente dimenticati fino a quando il rogo divampato a luglio del 2015 a pochi passi dal sito di via Nettunense, dove trovavano posto 200 fusti contenenti liquidi tossici e inquinanti, ha rischiato di mandare tutto in fumo. Un disastro ambientale sfiorato, e del quale si è parlato ancora dirante il consiglio comunale di Aprilia dell’11 maggio 2017, quando il consigliere di Primavera Aprliana Carmen Porcelli, stigmatizzando il comportamento tenuto dall’amministrazione nel gestire l’emergenza nelle ore successive al rogo della Eco X di Pomezia, ricordò l’atteggiamento “superficiale” della giunta Terra quando il rogo interessò il sito di via Nettunense e chiese lumi sulle azioni successive intraprese. Dall’amministrazione non arrivò alcuna risposta, allora. Eppure questa mattina, attraverso una nota stampa, l’amministrazione ha informato dell’avvio delle operazione di bonifica, avviate in virtù di una ordinanza sindacale emessa il 2 febbraio scorso, tre mesi prima che il consigliere di opposizione ponesse in aula quella domanda rimasta fino ad oggi senza risposta.
L’affondo di Carmen Porcelli: “La trasparenza non c’è”. Il consigliere, che sul caso aveva presentato richieste di accesso agli atti in Comune e in procura, per sapere chi fosse l’affidatario dell’area che non ha provveduto alla bonifica del sito dopo il primo sequestro, accusa l’amministrazione di poca trasparenza e di forti ritardi nell’esecuzione dell’intervento. “L’indomani del grave incendio che divampò all’nterno del sito di stoccaggio Eco X di Pomezia- spiega Carmen Porcelli- durante il consiglio comunale dell’11 maggio scorso, nel criticare la superficialità con cui il sindaco aveva gestito la vicenda, paragonai quel rogo a quello divampato 2 anni fa presso il sito di via Nettunense, già posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza nel 2013. In quella occasione solo per miracolo le fiamme non interessarono l’area posta sotto sequestro, dove trovavano posto circa 200 fusti contenenti sostanze altamente inquinanti e che in parte si erano riversate sul terreno. Le fiamme però bruciarono non solo sterpaglie, ma anche le lastre di eternit abbandonate su quel terreno. Nel consiglio comunale dell’11 maggio 2017, ricordai appunto la cattiva gestione dell’emergenza e chiesi se l’amministrazione aveva messo in atto azioni in vista della futura bonifica. Non ottenni alcuna risposta. Eppure oggi, dopo due anni, apprendo che la bonifica è in corso, in virtù dell’ordinanza sindacale n. 34 del 2 febbraio 2017. Perchè sul sito istituzionale non c’è alcuna traccia dell’ordinanza? Perchè il sindaco in occasione del consiglio comunale non ha fatto alcuna mensione al provvedimento?”
“Resto basita- prosegue l’esponente di opposizione, dal fatto che pur avendo chiesto in aula notizie nel merito, né il sindaco né altri esponenti di maggioranza, sempre pronti a salire in cattedra e dare lezioni a tutti, abbiano ritenuto opportuno informare delle operazioni di bonifica già in corso. Come sempre la trasparenza non trova posto tra i banchi della maggioranza. Da due anni attendo risposte, tanto che poco dopo l’incendio avevo scritto al procuratore della Repubblica De Gasperis per sapere a chi, dopo il sequestro della Guardia di Finanza del 2013, era stata affidata quell’area e chi doveva occuparsi della bonifica. Trovo assurdo che la maggioranza e le liste che compongono lo scheramento civico oggi parlino di senso di responsabilità e di un avvio tempestivo della bonifica, quando si tratta di un intervento che arriva in ritardo, circondato come sempre da opacità e reticenze. Ogni volta che ho sollecitato il sindaco, ho ottenuto risposte evasive. Non basta appellarsi alla fortuna o prendere tempo con il prestesto di cercare informazioni dettagliate a riguardo, per poi avviare in sordina la bonifica solo perchè messi sotto pressione. In ballo c’è la salute dei cittadini, che meritano risposte e azioni tempestive”.
L’annuncio dell’amministrazione due anni dopo il rogo Del resto l’amministrazione, alla bonifica di quel sito, sollecitata in due occasioni dall’Arpa, non aveva fatto alcun accenno, neanche il 25 luglio scorso, quando i senatori del M5S, con Paola Nugnes prima firmataria, presentarono un’interrogazione al ministro all’ambiente, per cercare risposte su quel sito inquinato e mai bonificato, riservando parole critiche all’amministrazione poco solerte. La comunicazione della bonifica in corso è arrivata solo questa mattina a sorpresa. “Sono in via di completamento ad Aprilia, in Via Nettunense – si legge nella nota del Comune- le operazioni di messa in sicurezza di un sito industriale dismesso ove sono stoccati rifiuti pericolosi. Sul terreno in questione, nei pressi della linea ferroviaria, si era verificato peraltro un incendio nel 2015, che ha reso necessarie opportune verifiche da parte degli uffici competenti di Arpa Lazio. Le operazioni di messa in sicurezza sono state eseguite dall’Amministrazione Comunale a seguito della presa d’atto dell’inottemperanza dell’ordinanza sindacale n. 34 del 2 febbraio 2017. La Polizia locale ha infatti verificato il permanere sul sito dei rifiuti pericolosi di cui si era già ordinato lo smaltimento, dando avvio alla denuncia penale a carico del responsabile dell’illecito e all’attivazione delle procedure per l’esecuzione d’ufficio dell’ordinanza. I primi ed indifferibili lavori di messa in sicurezza del sito, effettuati con una ditta specializzata in bonifiche ambientali e alla presenza continua del personale del Settore Ambiente del Comune di Aprilia, sono stati eseguiti con una procedura di “somma urgenza”, in considerazione della presenza di contenitori deteriorati contenenti sostanze pericolose. I composti più pericolosi e particolarmente nocivi quali acido cloridrico, acido solforico e cloruro di ferro, sono stati pertanto travasati in contenitori idonei. Per quanto attiene l’acido cloridico, circa 8.000 litri sono stati già inviati ad una ditta autorizzata allo smaltimento. Alle operazioni di smaltimento attualmente in corso, seguiranno analisi ed indagini su altri contenitori presenti sul sito al fine di individuare le modalità più opportune per la successiva bonifica definitiva del sito”.
Forum per Aprilia attacca il M5S Intanto, a ricordare l’ultima interrogazione presentata dal M5S, ci ha pensato il Movimento Forum per Aprilia. “Vogliamo sottolineare- scrive Forum per Aprilia- come l’Amministrazione guidata dal Sindaco Antonio Terra abbia scelto di sostenere le ingenti spese economiche per la messa in sicurezza da subito senza attendere le lungaggini imposte dalla giustizia e dalla burocrazia perché la salute pubblica è una priorità da affrontare in modo tempestivo e non derogabile, nonché di denunciare penalmente chi avrebbe dovuto interessarsi di quell’area a rischio inquinamento e non l’ha fatto. Si tratta di una fondamentale azione del governo cittadino per l’interesse e la salute pubblica. Ciò, a discapito dei “tuttologi da social” e dei “politici di Ferragosto”, che sulla delicata questione hanno parlato a sproposito probabilmente senza conoscere i fatti nel dettaglio ma solo per racimolare qualche “Like” o per avere un momento di visibilità a discapito della realtà. Citiamo un esempio su tutti, l’interrogazione parlamentare del M5S sul caso. Visto che i deputati del movimento hanno la fama di ridursi lo stipendio per finanziare opere lodevoli, magari potrebbero valutare di sostenere la bonifica del sito di Aprilia, invece dimostrano persino di non conoscere il nostro territorio. Parimenti, chissà se dimostreranno lo stesso zelo, nei confronti dei numerosi casi simili presenti sul nostro territorio nazionale, in comuni guidati da loro Amministratori, come (solo per fare un esempio) il caso della Eco X di Pomezia o si tratta del solito zelo a comando”. Un comunicato dal tono risentito, quello della lista di maggioranza, che di fatto ha dovuto attendere due anni prima di avviare le operazioni di bonifica e nel frattempo non ha mai risposto alle istanze del consigliere Porcelli, più volte intervenuta nelle sedi istituzionali per avere chiarimenti in merito.