Sembra una storia infinita (ma al contrario del famoso romanzo di Michael Ende senza lieto fine) quella riguardante il quartiere apriliano di La Cogna. Quest’area, urbanizzata abusivamente fin dai primi anni 90 e che oggi conta 52 nuclei abitati, è stata sanata urbanisticamente nel 2013 grazie all’intervento della giunta del neo eletto sindaco Antonio Terra.
Peccato che sin dagli anni 70 proprio in quell’area (che a prima vista appare verde e incontaminata a parte la mancanza quasi assoluta di servizi come fognature e rete di illuminazione a servizio dei residenti) sia stato sversato di tutto. Dove ora c’è una collinetta infatti negli 70 era presente una cava, a pochi chilometri dalla discarica comunale (anche quella mai bonificata) di San’Apollonia. In quella cava, lo certifica la Regione Lazio, potrebbero essere finiti rifiuti di ogni tipo. Oltre alle carte parlano le foto; lo scorso inverno, dopo alcuni acquazzoni, un piccolo smottamento nella zona ha portato alla luce praticamente di tutto: da calcinacci, a buste di plastica parzialmente decomposte, a pneumatici. Tutto sotterrato a pochi metri dalla superficie.
Una vera e propria bomba ecologica che sta esplodendo giorno dopo giorno, avvelenando falde acquifere e terreni. Qualcosa, dopo anni di immobilismo, è sembrato smuoversi lo scorso Aprile: dopo un primo tavolo tecnico convocato dal Comune di Aprilia il 7 febbraio del 2017, infatti, è seguito un incontro il 31 ottobre dello stesso anni presso la Direzione regionale Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti – Aree Bonifiche. Poi la convocazione presso la stessa Direzione Regionale del Comune di Aprilia, della Provincia di Latina e dell’Arpa Lazio per il primo marzo 2018. Infine, dopo qualche rinvio, la seduta per l’aggiornamento sui procedimenti di bonifica è stata fissata al 10 aprile 2018.
Passaggi preliminari essenziali per capire come agire e soprattutto cosa fosse contenuto nelle viscere del terreno. Uno scatto in avanti di un lento marchingegno che è coinciso con l’inizio della campagna elettorale per l’elezione del primo cittadino con il tema che tuttavia non è stato praticamente trattato dai candidati e che sembra essere finito nel dimenticatoio: né sull’albo pretorio del Comune di Aprilia, né sul sito istituzionale della Regione Lazio infatti vi è traccia di quell’incontro del 10 aprile scorso e dei suoi esiti. Il tutto nonostante poco più di 17.500 cittadini abbiano consegnato, lo scorso fine settimana, le proprie firme al presidente Zingaretti per chiedere la bonifica delle aree inquinate di quel territorio e di tutta la regione. Voci cadute nel silenzio, come molti articoli giornalistici. Voci che però attendono una risposta e rappresentano anche quelle decine di donne, uomini e bambini, che in quell’area infestata di tumori, vivono, lavorano e studiano ogni giorno e a cui poco importa se la raccolta differenziata di Aprilia sia aumentata negli ultimi mesi. Un comportamento certamente virtuoso ma che non elimina un problema gravissimo che non si vede ad occhio nudo e che le istituzioni in primis sembrano continuare a non voler vedere.