I consiglieri di maggioranza hanno cercato di resistere agli attacchi del consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli, facendo muro attorno al loro sindaco, difendendolo a spada tratta sul caso dei contributi ricevuti da Terra per la campagna elettorale del 2013: 10mila euro da Fabio Altissimi e portata minore dalla ditta Onorati che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale e dalla ditta titolare del progetto per portare a Fossignano un impianto termale. Lo hanno fatto in modo sistematico ma inefficace. Un atto formale di fiducia al sindaco, attacchi scomposti alla stampa e alla regia occulta che avrebbe innescato la macchina del fango contro il loro primo cittadino per questioni di interessi non meglio precisati, un complotto insomma ordito dai poteri forti. E poi, interventi in consiglio non degni di nota, limitati a una manciata di minuti, frasi biascicate e dette a mezza bocca per confermare un dato noto a tutti: quei contributi accettati da Terra per sostenere la campagna elettorale del 2013 non hanno nulla di illegale. La legalità resta, ma la trasparenza, vera o solo presunta, che ha costruito le fortune di questa maggioranza civica, dopo la bomba dei contributi elettorali è ormai solo un ricordo lontano, cristallizzato nell’immagine di Domenico D’Alessio, esultante davanti all’ingresso del municipio di piazza Roma, per essere riuscito a compiere un piccolo miracolo, spazzando via di colpo PD e Pdl agitando lo spettro di Aser, Turbogas ed Acqualatina e parlando alla pancia della popolazione. Anche dopo la morte del leader della coalizione civica, è stata proprio quell’idea di amministrazione trasparente e legale che ha consentite a Terra di difendere il potere e riprendersi ancora una volta le chiavi della città, spesso attaccando i poteri forti “legati alle logiche dei grandi partiti” e dai quali si è sempre detto svincolato. Dopo la bomba dei finanziamenti dai privati però, difendere la posizione sembra un’impresa ardua, perchè Carmen Porcelli è riuscita nell’intento di scavare una breccia nel muro di quella amministrazione trasparente e ad armarla del piccone è stato proprio Antonio Terra, quando nel consiglio comunale del 27 luglio durante il quale si discuteva la mozione per contrastare la realizzazione di una discarica controllata a La Gogna riconducibile a Fabio Altissimi, ha dichiarato di non essere a conoscenza delle nome di chi aveva donato 1/3 del denaro necessario a coprire il costo della sua campagna elettorale, la stessa persona con cui comunicava costantemente, come emerso dalle intercettazioni. Insomma, se negli atti e nelle privatizzazioni approvate dalla giunta Terra si misura la distanza siderale tra la coalizione civica di oggi e quella che sostenne l’ascesa di Domenico D’Alessio nel 2009, il caso dei contributi ha rappresentato lo spartiacque, riconsegnando lo schieramento civico alle stesse logiche partitiche che aveva dichiarato di voler combattere, riproponendo nel comune più a nord dell’Agro Pontino la lezione del Gattopardo.