L’istituzione di una consulta per l’immigrazione, ma anche considerazioni riguardo agli attacchi ricevuti dal gruppo apriliano Noi Con Salvini dopo il blitz della Digos nell’abitazione di Campoverde dove l’attentatore di Berlino avrebbe dimorato per un periodo. A prendere posizione il presidente dell’associazione delle donne tunisine Sihem Zrelli. “A nome dell’associazione La Palma del Sud di Aprilia, di cui sono Presidente, e a nome della popolazione tunisina residente ad Aprilia, mi sento anche io in dovere di dire la mia sulla consulta immigrati ad Aprilia e sulle polemiche nate intorno a questa questione. Ringrazio innanzitutto la dottoressa Emilia Ciorra per le bellissime parole nel suo comunicato stampa e per la solidarietà che ha sempre dimostrato nei nostri confronti e nella nostra battaglia: una battaglia contro l’intolleranza e il razzismo. L’idea della consulta per l’immigrazione, un’idea da apprezzare, è nata per dare una voce anche alle comunità straniere residenti nella città e, al momento, prive di rappresentanza. Uno strumento che ha lo scopo di facilitare l’integrazione nel nostro territorio di comunità già presenti, e che ci arricchiscono sia culturalmente che economicamente. Uno strumento che ha lo scopo di facilitare la vita insieme. Uno strumento per farci lavorare insieme, per far smettere di guardare all’immigrato in maniera negativa e iniziare a guardare anche i nostri lati positivi. Un partito come “Noi con Salvini” guarda solo ai lati negativi di ogni settore, non solo dell’immigrazione, e questa città non ha bisogno di una politica negativa, bensì positiva; di una politica disposta a farsi in quattro per migliorare la situazione, facendo i fatti e non solo parole. Mi sento di dire che non c’è spazio per Salvini ad Aprilia perché Aprilia non è razzista. I messaggi di solidarietà che mi sono arrivati in questi giorni, da parte sia di politici che di cittadini normali, mi dimostrano che Aprilia è una città aperta. Questo, a livello di persona, ci da a noi immigrati tanta forza, ci fa sentire rispettati e accettati. E vi ringrazio per questo”.