Dopo tre mesi da quell’incauto prestito si è sentita persa, schiacciata da pressanti richieste di denaro a tassi via via crescenti, e ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri. Vittima una commerciante di Lavinio, popoloso quartiere di Anzio, titolare di un negozio di abbigliamento sito ad Aprilia. Un’attività in crisi e l’ipotesi di sistemare tutto con 15mila euro che, purtroppo, in pochissimo tempo sono diventati 55mila da restituire.
La donna si è quindi rivolta dai carabinieri del reparto Territoriale di Aprilia, diretto dal tenente colonnello Vincenzo Ingrosso. Immediate le indagini svolte dal Norm. Gli uomini al comando del capitano Vincenzo Ruiu hanno svolto attività tecniche e pedinamenti e accertata la veridicità della denuncia hanno organizzato un blitz con la “complicità” della negoziante. L’appuntamento per la consegna di una rata di 7.000 euro, aumentata appena il giorno prima di 700 euro a fronte di un brevissimo ritardo di pagamento, era Lavinio. Qui i carabinieri, nel tardo pomeriggio di ieri, hanno fermato due uomini con in tasca le banconote, precedentemente contrassegnate. Per loro sono scattate le manette. Gli arrestati, S.B. di 68 anni e S.P. di 43 anni, entrambi di Aprilia, sono due volti noti alle forze dell’ordine per il reato di usura furto e ricettazione. Si trovano ora nel carcere di Velletri. Nel medesimo contesto operativo sono stati rinvenuti appunti con dati e cifre afferenti all’illecita attività di usura nonché uno sfollagente telescopico in ferro di 53 centimetri, occultato all’interno dell’abitacolo del veicolo Mercedes Coupé intestato ed in uso al 68enne.