Ogni piazza sportiva ha i suoi personaggi, che non scendono in campo, che non realizzano imprese mirabolanti, ma che restano impressi nel cuore e nella mente degli appassionati.
Hanno quel potere di generare sempre il sorriso, anche quando la tua squadra non ne fa una fatta bene, oppure di rendersi sempre preziosi e disponibili, ben oltre proprio ruolo possa prevedere. E tutto questo senza mai apparire.
In un sol giorno triste di fine aprile, lo stadio Quinto Ricci di Aprilia perde Roberto Barbarotta e Pino Belvisi.
Roberto è stato per una vita il custode storico dello stadio insieme alla moglie Anna. Giocatori simbolo del club lo ricordano per gli anni trascorsi tra campo e spogliatoi. Un “Grazie di cuore … ciao Roberto” è il commento social di bomber Massimiliano Sorrentino, che, come tutti i calciatori che hanno indossato la maglia dell’Aprilia Calcio, sapeva di poter contare dagli spalti del sostegno del popolarissimo Pino.
Tifoso benvoluto e pittoresco, l’amico di tutti, Pino Belvisi era solito presentarsi allo stadio Quinto Ricci munito di cartellini gialli e rossi da dispensare ad arbitri e giocatori.
Le sanzioni erano sempre accompagnate da applausi e incoraggiamento, così come quando rimproverava i calciatori sia propri, che avversari.
A volte si presentava anche con fascia tricolore, che gli ha dato il soprannome di “Pino il Sindaco”. In occasione di un Aprilia – Lanusei della passata stagione, aveva portato una fascia con la scritta “Carognavirus” per esorcizzare la pandemia.
Commenta così la notizia il presidente dell’Aprilia Calcio Antonio Pezone: “Mi dispiace molto, perdiamo un tifoso vero. Domenica, se fosse possibile, ci organizzeremo per osservare un minuto di silenzio in occasione della sfida casalinga contro il Vastogirardi”.