“I controlli effettuati questa mattina dal Nipaf e dal consulente del sostituto procuratore che li ha disposti sono per noi la routine, alla quale non solo non ci sottraiamo ma anzi guardiamo con favore se utile a fare chiarezza su quanto accade nel territorio. Vorremmo solo, cosa che purtroppo stiamo già osservando leggendo i titoli dei quotidiani online, che su un’operazione di routine non si monti un caso che ipotizzi chissà quali ombre su un impianto che, lo dimostrano i verbali, non ha fatto riscontrare anomalie”. Sono queste le dichiarazioni di Fabio Altissimi a poche ore dai controlli che hanno interessato l’impianto Tmb di Campoverde.
“Abbiamo fornito i registri di carico e scarico che ci sono stati richiesti e che sono risultati aggiornati correttamente, i dati relativi ai flussi dei nostri materiali e tutti gli altri documenti richiesti. Quello di oggi – ha spiegato Altissimi – sarà il centesimo controllo a cui è stata sottoposta Rida Ambiente negli ultimi dieci anni. Controlli che avvengono su tutti gli impianti e ai quali, lo ribadisco, guardiamo con favore. Ci fa sorridere che alcuni organi di stampa abbiano parlato di un’indagine volta a confutare eventuali favoritismi della Regione Lazio nei confronti di Rida Ambiente visto che oggi, verbalmente, abbiamo ribadito agli investigatori venuti in azienda per il sopralluogo proprio l’ostracismo perpetrato nei confronti dell’azienda dalla Regione Lazio. Non occorrerebbe ripetere che Rida Ambiente è stata costretta a sospendere, per un breve periodo, il conferimento dei rifiuti di Roma Capitale perché proprio la Regione non ha indicato le discariche dove conferire gli scarti di lavorazione. Un appello questo rimasto ancora nel vuoto e che costringe il sottoscritto e i suoi dipendenti a lavorare giorno per giorno senza poter fare progetti a lungo termine ad esempio proprio con Roma Capitale, costretta a portare i rifiuti fuori regione con Rida Ambiente che sarebbe disponibile ad accogliere molto più delle 200 tonnellate al giorno ricomprese nell’accordo con la Regione Toscana”.
“Non vediamo nulla di strano nei controlli di questa mattina e ci sorprende il risalto dato sulla stampa. Si tratta di routine a cui, ripeto, non ci siamo sottratti come non lo abbiamo fatto negli ultimi dieci anni. Vorremmo anche che il termine antimafia venisse utilizzato correttamente, senza ipotizzare chissà quale inchieste sul sottoscritto o sull’impianto il cui operato, lo ripetiamo, non appare in discussione. Speriamo anzi che questi controlli si estendano sul territorio e aiutino a fare chiarezza e a ridurre le anomalie che affliggono il settore della raccolta dei rifiuti”.