L’opera d’arte realizzata in ricordo di Vittorio Casoni è stata posizionata all’interno del parco Falcone e Borsellino di Aprilia. Proprio il parco che aveva aiutato a realizzare prendendosi cura degli alberi, dalla piantumazione alle fasi successive.
“Quando l’assessore all’Ambiente ha accettato – ha detto Rosalba Rizzuto rivolgendosi proprio a Vittorio – abbiamo fatto di tutto per potertelo dedicare nella giornata della Festa dell’Albero, non poteva essere un giorno qualunque. Ora finalmente, Vittorio Casoni, hai ottenuto un ringraziamento dalla tua città!”.
“Credo che a Vittorio – ha continuato – non debba esser parso vero che, ad un certo punto, piantassero un bosco proprio qui, nel cuore della trasfigurata cittadina industriale, tutta ferro e cemento, e decise di adottarlo come se fosse la creatura più bella del mondo, curandolo e dissetandolo, fino a farlo diventare fitto e grande. Poi, nel silenzio, come era arrivato, se ne andò. E la cura per il nostro polmone verde venne meno, con lui. Questa è la storia minore che Gianni Battistuzzi ci racconta di te.
“Oggi, 21 novembre 2020, Vittorio, ti abbiamo ringraziato, come ha tenacemente voluto Gianni, come avrebbe desiderato farlo da lungo tempo, davanti ai tuoi figli, alla tua città, ai tuoi nipoti. Certo, il destino ha voluto che dopo tanti anni di inutili attese, tu abbia ricevuto l’autorizzazione ad essere ricordato proprio in tempi di emergenza. Ma siamo contenti ugualmente; prima o poi finirà e potremo riunirci di nuovo”.
Il bozzetto della scultura è stato realizzato da “un amico artista-musicista di Roma”, Giancarlo Federico, che ha anche composto una colonna sonora per l’inaugurazione. E’ stata eseguita con il Blackbird (uccellino di beatlesiana memoria), shekerè vari, agogo, darabuk, tamburelli, piatti, sonagli e suoni di grilli , cicale, pioggia, tuoni, a rappresentare la rinascita, il ciclo della vita, che gli alberi vivono nel loro silenzio musicale. Su questa traccia, la giovane pianista Marina Zeppilli, nipote di Gianni, ha improvvisato un sound melodico, che segue le 4 stagioni partendo dall’estate fino alla nuova primavera.
La targa è stata incisa in tempi da record da Rino Savini. Giuseppe e Dionisio De Min, infine, hanno realizzato l’opera: la scultura-albero stilizzato, che racchiude in sé il grande mondo di Vittorio.
C’è “la spirale, germoglio di vita che si sviluppa e si espande dal seme, come la nostra galassia; il gatto, simbolo, ancestralmente divinizzato, della natura indomita, urbanizzata; il millepiedi/bruco, l’humus vitale della terra, ma anche primo stadio di una futura farfalla, quale bellezza e metamorfosi di libertà, quella che ci attendiamo ad Aprilia; le campane tubolari, per ricreare la musica delle fronde carezzate dal vento, il richiamo di una Natura che abbiamo scacciato da qui; l’innaffiatoio, immagine dell’amore e della cura quotidiana di Vittorio per le piante del parco; l’uccellino sul ramo, melodica unione tra il Cielo e la Terra, che solo gli alberi possono garantire”.