Il Piano territoriale paesistico regionale è stato approvato questa mattina, dopo una seduta notturna del consiglio regionale del Lazio. Il piano paesaggistico sottopone a specifica normativa d’uso l’intero territorio della Regione Lazio con la finalità di salvaguardare i valori del paesaggio, ai sensi degli articoli 131, 135 e 143 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Il voto è arrivato alle 6 di oggi, 2 agosto, dopo una maratona notturna iniziata poco prima dell’una, quando l’assessore regionale Massimiliano Valeriani ha presentato 4 subemendamenti che hanno interamente sostituito alcune parti del corposo provvedimento (tra cui le norme tecniche e le osservazioni), facendo decadere circa 2000 emendamenti.
Le modalità e i tempi dei lavori d’aula hanno suscitato le proteste dei gruppi consiliari del Movimento 5 stelle e di Fratelli d’Italia, che hanno criticato, in particolare, l’esiguo tempo concesso per esaminare gli ultimi quattro subemendamenti, presentati alla ripresa dei lavori dopo una lunga interruzione durata dalle 14 di ieri all’una del mattino di oggi.
Il Ptpr approvato oggi sostituisce i Piani territoriali paesistici (Ptp) attualmente vigenti, costituendo un unico piano paesaggistico per l’intero ambito regionale, con l’unica eccezione della parte di territorio relativa al “Piano Valle della Caffarella, Appia antica e Acquedotti”. Le norme del piano sono sovraordinate alla pianificazione urbanistica delle Province e dei Comuni e offrono un riferimento cartografico univoco e completamente informatizzato per l’individuazione e la perimetrazione dei beni paesaggistici. Le sue previsioni sono anche direttamente efficaci e conformative dei diritti di terzi, prevalendo sugli strumenti urbanistici vigenti.
Tra i numerosi documenti allegati al Piano, le norme tecniche possono essere considerate la parte centrale del provvedimento, perché hanno natura prescrittiva e contengono le disposizioni generali, la disciplina di tutela e di uso dei singoli ambiti di paesaggio con l’individuazione degli usi compatibili e delle azioni ammesse. Contengono, inoltre, anche le modalità di tutela delle aree protette per legge, le modalità di tutela degli immobili e le aree del patrimonio identitario regionale, gli indirizzi volti a realizzare lo sviluppo sostenibile delle aree interessate.