Il Comune di Latina ordina la demolizione di quattro unità immobiliari e relative pertinenze realizzate abusivamente nella zona agricola di via Madonna Giulia. La proprietaria ha 90 giorni di tempo, dalla notifica del provvedimento, per il ripristino dello stato dei luoghi pena la sanzione di 15mila euro.
Il complesso residenziale, insistente su un lotto di terreno di poco più di 20mila metri quadrati, abusivamente realizzato – secondo quanto accertato dall’ente – poggia su un preesistente edificio acquistato nel 1993.
Le opere contestate riguardano la realizzazione di un seminterrato di 185 metri quadrati all’interno del quale sono stati allestiti due appartamenti, con ciascuno due camere da letto, bagno, cucina e soggiorno; il frazionamento in due unità abitative del pianoterra, previa tamponatura, e la realizzazione di una tettoia su tre lati dell’edificio di 93 metri quadrati.
Contestata anche la realizzazione di un altro “corpo”, con retrostante tettoia, all’interno del quale trovano spazio cinque box auto. Ed infine un locale tecnico adibito ad autoclave.
Il tutto senza alcuna autorizzazione.
Nell’ordinanza di demolizione, emessa dal servizio Politiche e gestione del Territorio, il dirigente – l’architetto Umberto Cappiello – spiega che per la realizzazione del seminterrato e della tamponatura del pianoterra era stato chiesto, nel 1995, un permesso a costruire che il Comune di Latina non ha mai rilasciato, motivo per cui le successive istanze di condono per il cambio di destinazione d’uso e quanto altro sono state rigettate. Il diniego alla sanatoria è stato notificato all’interessata il 3 aprile 2019. L’ordinanza di demolizione è stata emessa il 17 maggio 2019 e pubblicata oggi all’albo pretorio del Comune.
Novanta giorni di tempo per demolire; in caso di inottemperanza sarà comminata la sanzione pecuniaria di 15mila euro stabilita in relazione all’entità dell’abuso e inoltre l’intero lotto di terreno e gli immobili insistenti saranno acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune. Contro l’ordinanza la proprietaria entro 60 giorni dalla notifica potrà fare ricorso al Tar.