Vai per mettere il naso ancora una volta nell’hotel Cusani e ti si apre la finestra della corruzione che sconfina nella geografia degli appalti truccati. E chi lo avrebbe mai detto? “Una gara tira l’altra”, scrive ripetutamente il Gip Giuseppe Cario nell’ordinanza di custodia cautelare che questa mattina ha portato all’arresto di dieci persone in provincia di Latina, compreso il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, recluso in carcere. Uno tsunami, un altro.
A due mesi dall’operazione Olimpia (in gran parte ridimensionata dal Riesame, il cui esito è oggetto di ricorso in Cassazione da parte della Procura) che ha scosso il capoluogo pontino, l’inchiesta Tiberio fa di nuovo tremare i polsi alla politica di questa terra, coinvolgendo oltre l’ex presidente dell’amministrazione provinciale di Latina, funzionari pubblici e una valanga di imprenditori anche nella provincia di Roma, con interessi a crearsi un varco anche negli appalti pubblici della Capitale. E come in un qualsiasi affare che si rispetti non manca la figura del sensale…
In base alla ricostruzione degli inquirenti, coordinati in un anno di indagini dal sostituto procuratore Valerio De Luca, il ruolo centrale della cricca degli appalti pilotati lo avrebbe svolto l’imprenditore Nicola Volpe, 36enne di Priverno, consigliere comunale di Prossedi, paese lepino in cui risiede, indossando i panni del mediatore. C’è lui a Sperlonga ad orchestrare il piano affinché l’affidamento dei lavori per la riqualificazione dell’area archeologica Villa Prato finisse alla Edilsafer di Nettuno, di Mauro Ferrazzano, andato in carcere insieme a Cusani, lo stesso Volpe e l’architetto Isidoro Masi, residente a Maenza, responsabile dell’area tecnica del Comune rivierasco pontino nonché funzionario presso il settore Scuole della Provincia di Latina, accusato anche di corruzione per aver chiuso un occhio sulla mancata demolizione delle opere abusive dell’Hotel Grotta di Tiberio ottenendo, secondo gli investigatori, non pochi vantaggi connessi all’incarico fiduciario di capo ufficio tecnico fortemente voluto da Cusani e la progettazione a lui concordata per la realizzazione della Casa dei mestieri a Cuba finanziata dal Ministero dell’interno. Ad esempio. Perché la lista dell’ipotizzato tornaconto di Masi va ben oltre e si spinge fino alla progettazione di un luogo di culto per la Curia vescovile di Tivoli, grazie ai contatti di Volpe.
E c’è Volpe in quel di Priverno dove i soliti imprenditori (le ditte della cordata, scrive il Gip) saranno invitati a presentare offerte a un determinato ribasso per non compromettere quella della ditta prestabilita. L’appalto per lo spazzamento delle strade comunali finirà così alla Sogi servizi. Volpe “gioca” con l’ingegnere Domenico D’Achille, responsabile dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Priverno, ai domiciliari da questa mattina, e altri due imprenditori chiamati – secondo la ricostruzione degli inquirenti – ad organizzare l’affidamento pilotato, Roberto Marsella, 36 anni di Terracina, residente a Fondi, della ditta Rm Service finito nel calderone degli indagati a piede libero, e Andrea Fabrizio, 48enne di Fondi, titolare della An Costruzioni srl, colpito da ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. La gara per lo spazzamento è di 40mila euro, una cifra modesta del vasto pianeta dei servizi comunali ma in questa inchiesta diventa il simbolo del sistema malato ipotizzato dalla Procura. Dagli accertamenti tecnici e documentali svolti dai carabinieri sarebbe emerso che Masala avrebbe partecipato alla gara, rendendosi complice della cordata, manovrato da Volpe, il quale unitamente a Fabrizio, avrebbe ricevuto una percentuale sull’importo complessivo dell’appalto quale prezzo della loro mediazione illecita.
Il sistema delle ditte d’appoggio viene ripetuto anche per la ristrutturazione della scuola Don Andrea Santoro di Priverno, primavera 2016. Volpe, a bordo della “sua” Dacia Duster, incontra ripetutamente imprenditori, anche noti in zona come Angelo Frasca, 62 anni, di Priverno, titolare della Sogiservizi. “Una gara tira l’altra” e il vantaggio di D’Achille, secondo quanto rilevato dagli inquirenti, sarebbero state mazzette da 2.000 euro. Nulla a che vedere con il tornaconto stimato per Masi, perché D’Achille nella cerchia lo chiamano addirittura “lo sciapito”.
Duemila euro allo “sciapito”, tremila euro ad Antonio Avellino, impiegato della De Vizia – nota società del settore rifiuti -, finito ai domiciliari, che nella cricca – spiegheranno gli inquirenti – funge anche lui da mediatore, e mille di cresta sulla mazzetta per Volpe. Avellino, intercettato dai carabinieri, avrebbe affermato di avere in pugno l’ingegnere D’Achille e che tramite lui i componenti della cordata avrebbero potuto aspirare a grossi progetti illeciti, ovvero “tramite i collegamenti politici di D’Achille – scrive il Gip – potevano aspirare a controllare appalti anche nella città di Latina. I collegamenti a cui Avellino faceva riferimento erano quelli con Enrico Forte, candidato sindaco di Latina, nella cui lista figurava anche Anna Maria D’Achille, sorella dell’ingegnere”. A scorrere l’ordinanza del giudice Cario si nota come fosse prassi consolidata della cricca puntare sui candidati nel tentativo di costruirsi un ponte per gli appalti pilotati.
Una gara tira l’altra e Volpe è già a Prossedi. Per la ristrutturazione del Comune non c’è partita: intercettato nella Duster in suo uso, Volpe dice che la gara se l’è fatta da solo, 230mila euro. Una cifra molto vicina alla realtà: 219.896,84 euro è l’importo esatto. Salvo poi preoccuparsi della visita a sorpresa dei carabinieri per l’acquisizione degli atti. Molto preoccupato da correre a Latina per riferire a Enrico Tiero, che incontra in via Sezze, anche lui candidato per l’imminente voto amministrativo del capoluogo pontino. I carabinieri non riusciranno ad intercettare la loro conversazione. Per i lavori alla casa comunale di Prossedi Volpe “invita” le stesse ditte a presentare le offerte d’appoggio per l’aggiudicazione pilotata. Cambia solo il funzionario di riferimento. Nei guai dunque l’ingegnere Gian Pietro De Biaggio, 52enne di Latina, responsabile a Prossedi dell’ufficio tecnico ma anche funzionario del Comune di Cisterna di Latina dove ha lavorato per lungo tempo al fianco del dirigente Gianfranco Buttarelli, oggi assessore all’urbanistica della giunta di Damiano Coletta, sindaco di Latina. L’ingegnere De Biaggio, finito ai domiciliari questa mattina, indagato solo per la gara di Prossedi, in base alla ricostruzione degli inquirenti avrebbe ottenuto in cambio della gara pilotata nel paese lepino incarichi extra presso il Comune di Sperlonga, per tramite di Masi.
Tralasciando i capi di imputazione relativi alla corruzione per l’hotel Grotta di Tiberio, di proprietà di Cusani e del suocero Erasmo Chinappi, per i quali sono accusati in concorso a Cusani il geometra Massimo Pacini (ai domiciliari) e l’architetto Masi, e la vicenda dell’assegnazione dei lavori per la riqualificazione dell’area archeologica Villa Prato, già trattati in altro servizio, dedichiamo un passaggio ad Alessandra Bianchi, 58enne di Roma, rappresentante legale e proprietaria della società Bierre Costruzioni srl, candidata alle elezioni del Consiglio comunale di Roma dello scorso giugno nella lista “Democratici popolari” a sostegno di Roberto Giacchetti.
Oggi all’imprenditrice è stata notificata una misura ai domiciliari. Il gruppo criminale, secondo la ricostruzione del Gip, l’avrebbe inserita nella cordata di imprenditori (partecipa alla gara di Sperlonga dove deve vincere la Edilsafer di Ferrazzano), sostenendola nella campagna elettorale di Roma in cambio di favori per future aggiudicazioni. Una cricca sensibile alla politica. Volpe, nelle sue conversazioni intercettata, si vanta di avere buoni rapporti da anni con i sindaci di Artena. “Gli imprenditori Volpe e Ferrazzano – si legge in un passaggio dell’ordinanza – sono corruttori cronici. Non si fanno specie di passare da una sponda politica all’altra smentendo se stessi pur di accaparrarsi lavori pubblici. Così non vi è distinzione di appartenenza politica. Volpe si accredita come uomo di Forza Italia e in questo sostiene Cusani… però si attiva per la campagna elettorale di Bianchi nelle fila del Pd”. E ancora, del resto Volpe lo esplicita chiaramente: “Il voto non è di opinione. Il voto…oh, va a convenienza”. Mentre Cusani a Sperlonga si “preoccupava” anche d’altro…
In base al lavoro svolto dagli inquirenti emerge come l’ex presidente della Provincia si fosse affrettato a contattare i vertici di Mediaset per impedire che fosse trasmessa la puntata delle Iene girata a Sperlonga sul caso dell’Hotel Grotta di Tiberio e come poi, da candidato sindaco, abbia etichettato il comandante locale dei carabinieri, il maresciallo Salvatore Capasso, e il sovrintendente del Nipaf Stefano Giulivo, come “scassa caz…” in una conversazione con un generale dell’Arma. Un isterismo che non gli avrebbe portato molta fortuna.
L’operazione Tiberio, scattata questa mattina all’alba, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo dei carabinieri di Latina per corruzione e associazione a delinquere finalizzata alla turba libertà degli incanti vede coinvolte a vario titolo non soltanto le persone arrestate ma anche una ventina di altri indagati rimasti a piede libero.