L’imprenditore Massimo Riccardo continua a chiedere un risarcimento al Comune, l’ultima volta di oltre 7 milioni di euro, per l’annullamento di permessi a costruire precedentemente ottenuti. I guai per lui però non sono finiti.
Il giudice del tribunale di Latina Giuseppe Cario ha disposto per la vendita di un appartamento in una palazzina che doveva sorgere in via Quarto, per il quale avrebbe preso 120mila euro, l’imputazione coatta per truffa. Una professionista di Latina lo ha accusato di averla spinta all’acquisto sulla base di una garanzia “della cui illecità – dice – è ragionevole ritenere che egli fosse consapevole”. Senza queste garanzie la donna non avrebbe mai sottoscritto il contratto preliminare.
Riccardo secondo la ricostruzione dell’acquirente si sarebbe appropriato della somma e non l’avrebbe restituita neanche quando aveva rescisso il contratto. Lo stesso pubblico ministero, però, concluse le indagini aveva chiesto l’archiviazione non avendo trovato evidentemente elementi utili a formalizzare l’accusa.
Il giudice Cario non è stato però d’accordo con la richiesta del pm e l’ha respinta, disponendo l’imputazione coatta. Il pubblico ministero dovrà ora elaborare un capo di imputazione e il gup deciderà a quel punto se rinviare a giudizio l’imprenditore.