All’indomani dell’assise civica sulla costituzione dell’azienda speciale Abc per la gestione del servizio rifiuti di Latina, il consigliere Matteo Coluzzi traccia il bilancio di un anno di amministrazione di Latina bene comune partendo dalla citazione di Pericle scelta dal sindaco Damiano Coletta in occasione dell’insediamento lo scorso anno del nuovo Consiglio comunale. Riportiamo di seguito l’intervento integrale di Coluzzi.
“Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così…”
Citando Pericle, questo è quello che veniva affermato dal Sindaco e dalla maggioranza durante il primo Consiglio Comunale di questa amministrazione, poco più di un anno fa.
Fino ad oggi però cosa è stato dell’azione amministrativa e dei loro propositi? Ripercorrendo l’operato di questi mesi è doveroso contestualizzare e riflettere sull’accaduto. Perché “Qui a Latina è stato fatto così”:
Affidare la gestione del teatro ai privati, andando contro le promesse fatte in campagna elettorale e facendo correre il rischio alla città di un ritorno al passato, senza avere il coraggio di fare una scelta significativa e privando le casse del comune di ben 360.000 per i prossimi tre anni.
Qui a Latina è stato fatto così.
Portare il tema della Cultura al centro del proprio programma elettorale. Una valorizzazione del nostro patrimonio dal basso, accessibile a tutti e trasparente. Assolutamente condivisibile. Salvo poi affidare la direzione dei Musei Civici senza nessun avviso pubblico e con nomina diretta ad un candidato delle liste di Latina Bene Comune.
Qui a Latina è stato fatto così.
Parlare di turismo, di parchi lineari, di percorsi di valorizzazione sostenibile e condivisa delle risorse attrattive. Per poi intervenire sulla marina, che dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello almeno e sottolineo almeno da maggio a settembre, senza essere in grado di risolvere la situazione legata ai chioschi ed alla destagionalizzazione bensì ricordandosi di cambiare il senso unico sul lungomare il 6 giugno, attivare il servizio di assistenza bagnanti il 16 Giugno e rendere accessibili le passerelle di discesa in spiaggia il 25 Luglio.
Qui a Latina è stato fatto così.
Esaltare il tema della Smart City, dell’abbattimento del digital divide, dell’importanza degli strumenti tecnologici per facilitare la fruizione e l’accessibilità del cittadino in numerosi ambiti che riguardano la nostra quotidianità. Ottimi propositi salvo poi bocciare in quest’aula una mozione per il Wi-Fi Pubblico motivando tale scelta affermando che il Wifi fa male alla salute.
Qui a Latina è stato fatto così.
Portare al centro dell’azione di welfare e dei servizi sociali il tema dell’accoglienza, dello SPRAAR, dei Centri di accoglienza e delle cooperative (manovra imposta dalle Prefetture e dagli accordi comunitari a tal riguardo, ne prendiamo atto) senza però portare avanti di pari passo anche i diritti e le necessità di chi in questa Città è nato, cresciuto, in cui ha immaginato una famiglia ed un futuro, con delle unità abitative per padri separati chiuse a causa di un mancato allaccio del gas e di 48 alloggi popolari che dovevano essere assegnati già 2 mesi fa e di cui non si conoscono ancora le tempistiche.
Qui a Latina è stato fatto così.
Impegnare alcune somme del 5×1000 del Comune di Latina per il progetto Microcredito ( causa nobile come affermato sin dal primo momento, che fa onore alla Caritas diocesana che da anni si impegna nell’aiuto dei più bisognosi) senza passare però per la commissione competente facendo emergere solo in fase di votazione (grazie al lavoro dei consiglieri di opposizione) il coordinamento di tale progetto del SEGRETARIO POLITICO di Latina Bene Comune ( fonte: comunicato ufficiale del Comune di Latina). Nessuna accusa di illegittimità o di appropriazione indebita, ma una doverosa riflessione sull’opportunità politica del fatto, che se avesse visto qualcun altro protagonista avrebbe scatenato l’immediata demonizzazione. Patere quam ipse fecisti legem. Subisci la legge che tu stesso hai fatto. Quella dell’etica troppo spesso a senso unico.
Qui a Latina è stato fatto così.
Ci si è incontrati con i Commercianti del centro in campagna elettorale ascoltando le loro istanze, le necessità di chi vive il centro storico ogni giorno, dicendo loro che si sarebbe proceduto con la riapertura negli orari settimanali per poi fare l’esatto contrario procedendo a vele spiegate verso la pavimentazione promettendo l’istituzione di un osservatorio che stiamo ancora aspettando di osservare. Non contenti ci si è presi anche il lusso di dispensare consigli sul prezzario e sull’adeguamento al mercato digitale a chi ogni mattina alza quelle serrande da decenni.
Qui a Latina è stato fatto così.
Una città che doveva ripartire dal decoro, #abituiamocialbello dicevano, nella quale i cittadini si sono dovuto abituare all’erba alta dovuta ai ritardi dello sfalcio per colpa di cosa? Del “caldo anomalo”. Nel frattempo però si attua la “riforestazione urbana” (che forse comprende anche la giungla presente ormai nei nostri quartieri) con la piantumazione di alberelli senza alcun disegno dello spazio urbano tanto meno alcun piano di raccordo tra i vari interventi. La programmazione al contrario.
Qui a Latina è stato fatto così.
Sulla mobilità si era parlato di nodi di scambio con il trasporto extraurbano, si parlava di TPL ad alta frequenza, di aumento delle corse e anche di corsie preferenziali o semafori ad azioni intelligenti. Non è stato fatto altro che proroghe fino ad oggi. Come in passato, nessuna differenza.
Il Commissario prefettizio Nardone prepara il bando per il trasporto pubblico locale e il sindaco Di Giorgi sceglie di prorogare. Il Commissario Barbato predispone il bando per il trasporto pubblico locale e il sindaco Coletta sceglie di prorogare. Un libro nuovo dal contenuto analogo al precedente verrebbe da dire.
Qui a Latina è stato fatto così.
Si è accusato di “interessi personali relativi ai posti di lavoro” consiglieri comunali di opposizione per il semplice fatto di volersi accertare della clausola di riassorbimento del personale delle cooperative facenti funzione nei servizi di assistenza sociale per anziani, disabili e minori. Probabilmente sarà stata pensata la stessa cosa nel momento in cui è stato richiesto il riassorbimento del personale della ormai ex LatinaAmbiente.
Qui a Latina è stato fatto così.
Presentarsi alle elezioni comunali come Movimento Civico, prendere il 75% dei voti al ballotaggio per poi andare ad un anno dalle stesse elezioni sul palco di Piazza Santi Apostoli a Roma in occasione della costituzione di un nuovo soggetto politico “di una certa sinistra” ( come definito da alcune testate).
E questo perchè? Per andare a raccontare di aver cambiato un nome che fino a quel momento in pochi ricordavano, di un Parco nel cuore della Città, di aver cancellato una traccia (ufficialmente già inesistente) di un passato scomodo ad alcuni utilizzando le figure di due eroi della Nazione, come i giudici Falcone e Borsellino, inaugurando lo stesso in un clima paradossale di divisione che non ha fatto altro che riaccendere rancori e contrapposizioni ideologiche che erano ormai sopite da tempo. La politica dovrebbe unire e non dividere.
Qui a Latina è stato fatto così…è stato fatto il contrario. E questa è la fotografia della Città e dell’operato della attuale maggioranza a poco più di un anno dal primo Consiglio Comunale. Una Città, ma ancor prima una comunità, che attendeva solo un briciolo di “normalità”.
Latina, 9 Luglio 2017
Matteo Coluzzi
Consigliere Comunale