In merito al diniego disposto dalla Regione Lazio all’installazione del Tomografo presso il Centro in realizzazione alle spalle della Facoltà di Medicina a Latina, il Sindaco Damiano Coletta nei giorni scorsi ha avviato un primo confronto con la Presidente della Provincia Eleonora Della Penna, il Rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, finalizzato all’esame dello stato dell’iniziativa. Sulla vicenda il primo cittadino pontino ha chiamato in causa la Fondazione Roma Scienza e Ricerca affinché chiarisca quali azioni intenda assumere rispetto al diniego disposto dalla Regione Lazio all’installazione del Tomografo presso il Centro in realizzazione.
Dall’incontro è emersa la comune volontà di tutti i soggetti istituzionali di assumere concordi iniziative tese ad assicurare e mantenere fermo il rispetto degli Atti convenzionali come sottoscritti nel 2015 – spiega l’amministrazione comunale pontina – sulla base dei quali nel capoluogo potrà avviarsi una struttura polifunzionale la cui tecnologia scientifica e diagnostica è di assoluta, primaria eccellenza.
Per lunedì 17 luglio – spiega ancora il Comune – verranno convocate in seduta congiunta le competenti Commissioni Ambiente e Urbanistica per consentire al Consiglio Comunale di esprimersi sulla vicenda.
Sul caso è intervenuto in una nota inviata oggi anche l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo che sottolinea l’imminente scadenza dei termini, il 15 luglio, per il ricorso al Tar contro il diniego della Regione all’installazione del tomografo ibrido pet-rm. “Si tratta di un’occasione da non perdere – afferma Zaccheo – per la quale mi appello alla sensibilità della Fondazione Roma e del suo presidente, Emmanuele Emanuele, cittadino emerito del capoluogo pontino. C’è in gioco una struttura d’avanguardia, un macchinario unico in Italia per il suo genere e la tutela della salute di un’intera comunità, che non solo beneficerebbe delle prestazioni di altissima qualità della struttura, ma vedrebbe crescere la sua offerta sanitaria ai livelli dei più alti centri di cure e di studi europei con una ricaduta enorme per la nostra facoltà di Medicina”.